Orfane dopo il femminicidio, Mattarella chiama la Catalfo e si attiva il Governo. Le due bambine devono 124mila euro all’Inps. Tridico: “Troveremo una soluzione”

Quella delle ragazzine orfane di Marco Loiola, l’operaio di 40 anni che nel 2013 uccise l’ex moglie, Cristina Biagi, sparandole all’interno del ristorante dove la donna lavorava, è una vicenda legale dai contorni paradossali sulla quale si apre la prospettiva di una soluzione. A sollevare il caso è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiamando la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, riguardo l’ingente richiesta di risarcimento avanzata dall’Inps nei confronti delle due ragazzine, divenute orfane dopo l’assassinio della madre e il suicidio del padre.

L’uomo aveva anche ferito un amico della coppia e, proprio per le spese sostenute da quest’ultimo, circa 124.000 euro, come indennità di malattia e per l’assegno di invalidità erogato nei suoi confronti, l’Istituto di previdenza si era rivolto alle eredi dell’omicida. Una vicenda che risale all’estate del 2013, a Marina di Massa. Loiola, prima di togliersi la vita, aveva tentato di uccidere l’amico, con sei colpi di pistola, ma quest’ultimo, a differenza della moglie, era riuscito a scampare alla furia omicida di Loiola.

Nelle scorse settimane lo zio delle due orfane aveva scritto su Facebook un accorato appello al capo dello Stato, parlando di “vicenda legale umanamente orribile”. Il presidente Mattarella ha chiamato quindi la ministra Catalfo per parlare della questione. E ora anche il Governo sta seguendo da vicino il caso. “Già nella giornata di ieri – si legge in una nota – la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e quella del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, hanno avuto un colloquio dal quale è nata l’intenzione di convocare un tavolo tecnico sulla questione. Nei prossimi giorni, con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, incontreranno il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico (nella foto), per trovare una soluzione che tuteli tutte le persone coinvolte nella vicenda, a cui lo Stato è umanamente vicino”.

L’Inps ha rassicurato le ministre “di non aver al momento posto in essere alcuna azione giudiziale per il recupero coattivo del credito proprio nella prospettiva di una soluzione umana”. “Intendo assicurare alla famiglia Biagi – ha detto lo stesso Tridico – che troveremo una soluzione riguardo al recupero delle somme cui l’Inps è tenuto ai sensi della normativa in vigore. Dall’inizio della vicenda l’Inps ha supportato la famiglia per ogni prestazione dovuta e non ha attivato alcuna azione per il recupero coattivo, nelle more dell’individuazione di una via d’uscita legale che tenga conto della particolare situazione delle due eredi minorenni”.

“In settimana – ha aggiunto il presidente dell’Inps – vedrò le ministre del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, e per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, per trovare una soluzione condivisa e definitiva, ma già domani (oggi, ndr) si terrà una riunione tecnica presso il Ministero del Lavoro. Intanto nei prossimi giorni la dirigenza e l’avvocatura locale prenderanno contatto con l’avvocato della famiglia”.