Prescrizione, no allo stop. I renziani rafforzano l’asse con la Lega e Forza Italia. L’ex rottamatore rivendica la coerenza. Ma finisce isolato tra i giallorossi

Italia Viva non torna indietro. Dopo aver votato no in Commissione giustizia alla Camera allo stop alla prescrizione, il partito di Matteo Renzi si prepara a fare lo stesso e dunque a sommare i propri voti a quelli delle destre anche in Aula. Una posizione che apre l’ennesima frattura all’interno della maggioranza giallorossa, con il Movimento 5 Stelle che difende la norma inserita nello Spazzacorrotti e il Pd che ora, insieme a Leu, l’appoggia per quel senso di responsabilità sempre rivendicato dal centrosinistra.

RIBELLI E CONVINTI. “Guardiamo i fatti – ha subito sostenuto l’ex rottamatore su Facebook – c’era una legge sulla prescrizione voluta dal Pd e dal ministro Orlando. Poi sono arrivati i populisti gialli-verdi e con i voti leghisti e grillini hanno cambiato la legge eliminando la prescrizione e rendendo i cittadini imputati a vita. Noi abbiamo votato per ripristinare la legge dei nostri governi, cancellando le misure giustizialiste e populiste. Mi dispiace solo – ha proseguito – che il Pd abbia scelto di seguire i grillini anche su questo. Non abbiamo rotto la maggioranza, abbiamo solo difeso lo stato di diritto. Abbiamo fatto un governo insieme per mandare a casa Salvini, non per diventare grillini”.

Il fondatore di Italia Viva ha assicurato inoltre che non cambierà linea in Aula. Scelte su cui il partito è compatto. “Abbiamo una cultura giuridica completamente diversa da quella dei Cinque Stelle. Noi siamo profondamente contrari alla riforma Bonafede”, ha specificato la capogruppo di Iv in commissione Giustizia della Camera, Lucia Annibali. “Prescrizione: Bonafede e malafede, mentre vota la riforma Bonafede scritta da Lega e 5 stelle, il Pd ci accusa di tradimento perché votiamo una riforma scritta dall’attuale vicesegretario del Pd. In questa storia c’è qualcuno in malafede”, le fa eco via Twitter Maria Elena Boschi. Inutile anche il tentativo del premier Giuseppe Conte di invitare Iv a valutare la riforma della giustizia nella sua interezza. Il deputato Ettore Rosato ha però assicurato che il Governo non cadrà per il dissenso di Italia Viva sulla prescrizione. “Va in crisi solo il sistema italiano della giustizia se non togliamo questo obbrobrio”, ha detto.

LE REAZIONI. M5S, Pd e Leu mostrano intanto forte malumore per il fronte che unisce destre e renziani sulla giustizia. “Prendo atto che Italia Viva si è isolata rispetto alla maggioranza – ha dichiarato il ministro della giustizia Alfonso Bonafede – votando insieme a Forza Italia e alle opposizioni sulla prescrizione, ma più che prenderne atto come ministro della giustizia non voglio fare. Il mio dovere è garantire ai cittadini che i processi abbiano tempi ragionevoli”. “I renziani hanno votato con l’opposizione sulla proposta di legge Costa sulla prescrizione perché Italia viva fatica nei sondaggi e ha bisogno di piantare bandierine che le conferiscano una identità”, ha puntato il dito il capogruppo dem in Commissione giustizia a Montecitorio, Alfredo Bazoli.

“E’ bello quando il tuo lavoro viene, passato un certo tempo, valorizzato e addirittura esaltato. Senza alcuna strumentalità poi. Sì, per certi aspetti è commovente”, ha commentato ironicamente con un tweet l’ex guardasigilli Andrea Orlando. Abbastanza per far gongolare le destre. “Non potranno bloccare il libero voto dei cittadini quando sarà dato loro modo di esprimersi sul peggior governo della storia repubblicana”, ha affermato la senatrice azzurra Fiammetta Modena.