Polizze assicurative a sua insaputa. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, non sapeva nemmeno dell’esistenza delle assicurazioni a suo favore stipulate da Salvatore Romeo. Per queste ragioni il Gip del Tribunale di Roma ha archiviato la posizione della sindaca ritenendo “l’infondatezza della notizia di reato”. La Raggi era indagata per abuso d’ufficio che la Procura aveva ipotizzato in seguito alla nomina di Romeo a capo segreteria. All’ex capo della segreteria, nel corso dell’estate 2016, fu triplicato lo stipendio da 39mila euro lordi l’anno a 110mila, scesi successivamente a 93mila dopo l’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione. Già a settembre i pubblici ministeri avevano chiesto l’archiviazione per la nomina di Romeo. La Procura aveva però richiesto il rinvio a giudizio per falso in atto pubblico della sindaca di Roma in merito alla nomina di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele, alla direzione del Turismo del Campidoglio. E da quest’accusa la sindaca si difenderà a partire dal 21 giugno.

La decisione – Il giudice per le indagini preliminari ha scritto: “Appare francamente stravagante, e comunque probatoriamente inconsistente, conferire valenza illecita alle tre polizze assicurative che indicavano Virginia Raggi quale beneficiaria soltanto in caso di morte di Salvatore Romeo”, scrive il giudice, ricordando che Romeo, come ricostruito dagli investigatori, nel corso degli anni aveva sottoscritto diverse polizze con beneficiari sempre diversi, spesso parenti e amici. Beneficiari “per i quali – prosegue il giudice – non era previsto l’obbligo di comunicazione da parte degli istituti bancari del decesso del contraente onde poter riscuotere il premio”. Dunque “niente di più vero che Virginia Raggi non fosse neanche a conoscenza dell’esistenza delle tre polizze stipulate da Romeo e dei cui importi sarebbe stata beneficiaria in caso di decesso del collaboratore”.

Raggi di gioia – Esulta per la fine parziale dell’incubo la Raggi che su Facebook ha scritto: “Infondatezza della notizia di reato. Con queste parole il Tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di fango, ricostruzioni fantasiose e insulti perché avevo nominato Salvatore Romeo a capo della mia segreteria politica. Oltre un anno di accuse da parte di politici e dei tanti “soloni” che, dalle loro comode poltrone negli studi e salotti tv, pontificavano su materie che evidentemente non conoscono. Il giudice – continua nel lungo post la sindaca di Roma – sottolinea la trasparenza e la bontà del mio operato grazie alle richieste di pareri legali che, prima della nomina, ho fatto all’avvocatura del Campidoglio e all’Autorità Nazionale Anti Corruzione di Raffaele Cantone. E, soprattutto, definisce falso che io possa aver nominato Salvatore Romeo per beneficiare di tre polizze assicurative di cui io non sapevo assolutamente nulla. Ancora fango e facile ironia sulle “polizze a mia insaputa”. Eppure avevo ragione: sono stata accusata ingiustamente da tanti che ora taceranno o faranno finta di nulla. Invece, voglio ringraziare i miei avvocati, la magistratura che ha fatto chiarezza e tutti voi che avete creduto in me, certi che mi sia sempre comportata correttamente. Andiamo avanti a testa alta”.