Riflessione e rinnovamento. Le difficoltà si superano se tutti giocano di squadra. Parla Baldino (M5S): “Accordi solo con liste civiche. Il voto nelle Regioni non avrà ricadute sul Governo”

“Il voto su Rousseau per noi del Movimento è sempre un momento di democrazia interna che rivendichiamo con orgoglio”, Non ha dubbi la deputata M5S, Vittoria Baldino, che condivide la decisione di Di Maio di interpellare la base.

Gli iscritti, però, lo hanno sconfessato. La leadership di Di Maio adesso è più debole?
“Tutto il Movimento sta attraversando un momento delicato, ora bisogna rimboccarsi le maniche e aiutare Di Maio anche in vista di queste campagne elettorali. Daremo il massimo ma ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti. Nei momenti di difficoltà bisogna fare squadra”.

Come giudica l’iniziativa di Di Maio di attivare Rousseau con così breve preavviso? I deputati emiliani e calabresi hanno detto di non essere stati avvisati. Hanno ragione a lamentarsi anche alla luce del modo in cui il quesito è stato formulato?
“Posso capire alcune lamentele, ma la discussione sulle Regionali va avanti da tempo, non è stata affrettata. Era arrivato il momento di prendere una decisione. E il voto su Rousseau per noi del Movimento è sempre un momento di democrazia interna che rivendichiamo con orgoglio. Tra l’altro mi sembra che le persone che in mattinata si lamentavano del quesito, in serata festeggiavano il risultato. Evidentemente era un falso problema”.

Adesso c’è chi (Lombardi e Castaldo) chiede di far votare gli iscritti anche sull’opportunità che in Emilia e Calabria il Movimento corra alleato col Pd, circostanza che Di Maio ha già escluso. è giusto votare anche sulle alleanze?
“Io so che i nostri portavoce emiliano-romagnoli e calabresi hanno già espresso più di una perplessità sull’ipotesi di allearsi. E lo stesso Di Maio ieri ha ribadito che è preferibile allearsi solo con liste civiche”.

Se il Movimento andasse da solo in Emilia spianando la strada alla vittoria del Centrodestra, non teme contraccolpi sul Governo nazionale? A quel punto nel Pd si porrebbe un serio problema di convivenza con i 5 Stelle, non crede?
“Questo no, si tratta di un’elezione regionale. Anzi, mi piacerebbe che la campagna elettorale fosse incentrata veramente sui temi locali e non sul piano nazionale come sta provando a fare Salvini, forse per mancanza di argomenti. è una questione di rispetto per i cittadini”.

Crede che a questo punto Di Maio debba fare un passo di lato nell’ottica della trasparenza e della partecipazione della base?
“Io credo che Di Maio abbia chiara la situazione: il Movimento è in un momento di grande riflessione e ha bisogno di un rinnovamento profondo e le discussioni a mezzo social non aiutano nessuno. Il capo politico ha dato il via mesi fa alla riorganizzazione del movimento, che si sarebbe già conclusa se non ci fosse stata la crisi di governo. Ora mi aspetto da tutti collaborazione e fiducia per portare a termine questa fase, in cui credo molto. E’ un’opportunità per aprirsi all’esterno coinvolgendo base, attivisti e territori sui temi. E’ la realizzazione dell’idea di intelligenza collettiva di cui abbiamo sempre parlato. Io mi sono candidata a facilitatrice dell’area Giustizia e Affari Istituzionali, insieme ad una squadra di portavoce ed esperti”.