Beffa sulle banche fallite. Ecco la norma anti indennizzi. Dalla liquidazione sparisce anche il risarcimento

Bianche fallite, il piano presentato in una riunione ristretta: disinnescare il pagamento degli indennizzi ai creditori

di Stefano Iannaccone

Disinnescare il pagamento degli indennizzi ai creditori. Depotenziando due norme introdotte a novembre con il recepimento delle direttive europee. Sarebbe questo il piano al vaglio il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) con Pier Carlo Padoan al lavoro insieme ai suoi più stretti collaboratori. Da via XX Settembre l’obiettivo sembra essere quello di archiviare, nella maniera più indolore possibile, la vicenda del fallimento di Banca Etruria, Banca Marca, la Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti. E questa operazione è possibile in un solo modo: evitando di sborsare le somme per eventuali risarcimenti. La Notizia ha appreso di una riunione riservata, risalente allo scorso 25 febbraio, tra Padoan e alcuni tecnici. Al centro del confronto ci sarebbe la questione della liquidazione coatta amministrativa degli istituti di credito falliti. E, rivelano fonti del Mef, nel corso del vertice c’è stata la ricerca di una strategia per “confermare l’azzeramento di azionisti e obbligazionisti”. Che significa non pagare alcuna plusvalenza rispetto a quanto avvenuto fino a oggi. Quindi qual è il nodo che vuole sciogliere il governo? In cima c’è lo spauracchio di dover corrispondere degli indennizzi.

LEGGE IN VIGORE – Il decreto entrato in vigore a novembre 2015 prevede che un “esperto indipendente incaricato dalla Banca d’Italia effettua senza indugio una valutazione per determinare il trattamento degli azionisti e creditori” in merito alla liquidazione. E sulla base dell’indagine del funzionario di Palazzo Koch, si dovrebbe indicare la cifra da ricevere – come forma di rimborso – dalla liquidazione. Attingendola dal Fondo di risoluzione. E qui, riferiscono dal Mef, sarebbe nata l’intenzione di Padoan di trovare una formula che possa dare il valore zero. Stando alla ricostruzione fornita la leggina potrebbe prendere in considerazione le sofferenze bancarie con una scala di valutazione. E per abbassare la stima sarebbero prese in considerazione i valori più bassi, ignorando quelli più alti. Offrendo così un modello confermativo della liquidazione zero. Nella riunione, comunque, alcuni presenti hanno sollevato delle obiezioni, avvisando Padoan sui rischi di un’operazione del genere. Il ministro – pare – che abbia preso nota per successivi aggiornamenti.

POLEMICHE – Certo, siamo ancora nel campo delle indiscrezioni. E al momento non ci sono conferme. La Notizia ha chiesto un parere al deputato del Movimento 5 Stelle, Daniele Pesco, che sta seguendo da vicino l’evoluzione della situazione sulle quattro banche fallite. In particolare sulla svalutazione delle sofferenze. “Se queste ipotesi fossero confermate sarebbe un’ulteriore beffa. Un’altra furbizia del governo delle banche ai danni dei risparmiatori”, afferma. “Noi – aggiunge il parlamentare pentastellato– terremo alta la guardia e alla prima occasione utile chiederemo conto al Governo con azioni alla Camera”.

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