Segnali positivi dalla decrescita dei contagi. Casi in calo in tutte le regioni, anche in Lombardia. Ma Brusaferro avverte: “La fase è molto delicata perché il virus non ha cambiato identità”

“La curva dei contagi va decrescendo, è un segnale che prosegue ed è un segnale positivo”. E’ quanto ha detto, nel corso della conferenza stampa settimanale, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, a proposito dell’andamento dell’epidemia di Coronavirus in Italia. “Stiamo andando verso un numero di casi molto basso in tutte le regioni – ha aggiunto -, anche per la Lombardia. Secondo gli studi delle cartelle cliniche, la prima causa di morte è in maggioranza l’infezione da Covid, poi c’è un 10-12% (su 2.400 decessi, ndr) che ha avuto un’infezione che si è sovrapposta, ma la prima causa è legata ad altre patologie, che sono le comuni cause di morte nel nostro Paese”.

La Fase 2, secondo il numero uno dell’Iss, è “molto delicata” e sarà importante “che il Paese riparta, ma il virus non ha cambiato né identità né caratteristiche, perciò violare le regole di comportamento per la prevenzione del contagio potrebbe facilitare la circolazione”. Solo la prossima settimana, ha spiegato Brusaferro, sarà possibile avere i dati relativi all’andamento dei casi nei primi giorni dalla riapertura che dal 4 maggio hanno segnato l’inizio della Fase 2. “Dall’analisi settimanale della cabina di regia tra ministero e Regioni – ha aggiunto – si potranno fare ragionamenti per decidere misure successive”.

Per quanto riguarda i decessi, sono state 25.354 le morti in più registrate dall’Istat dal 20 febbraio al 31 marzo, pari al 39% in più rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti, delle quali, ha spiegato il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, poco più della metà “sono attribuibili a Covid diagnosticato”. I dati riguardano 6.866 Comuni e, ha aggiunto il numero uno dell’Istituto di statistica, “non si tratta di un campione, ma di una selezione ragionata per avere un quadro della situazione il più completo possibile”.

Per quanto riguarda la ripresa del campionato di calcio, il presidente dell’Iss Brusaferro, ha detto che il Comitato tecnico scientifico “sta valutando i protocolli della Figc, quando ci sarà completezza su tutti i dati disponibili il Comitato potrà prendere una una posizione, comunque è difficile immaginare di riempire gli stadi”. Per quanto riguarda, invece, le immagini della folla a Milano, sui Navigli, il capo del Dipartimento malattie infettive dell’Iss, Giovanni Rezza, le ha definite preoccupanti. “Economia e salute – ha avvertito – non sono in contrasto. Bisogna aumentare i controlli sanitari proprio per favorire le riaperture. Invito assolutamente a rispettare le norme di distanziamento sociale e l’uso di mascherine”.