Si tratta a oltranza con ArcelorMittal per salvare l’ex llva. Il nodo restano gli esuberi. Rinviata al 6 marzo l’udienza. Il gruppo franco-indiano: “Ci sono le basi per un accordo”

Si tratta a oltranza per ex Ilva, il cui destino resta appeso al filo della trattativa tra governo e ArcelorMittal. Si va avanti a piccoli tappe, in un percorso che rimane ancora molto difficile, tanto che una possibilità è quella che alla fine saranno i giudici a doversi esprimere, anche perché il negoziato avrebbe fatto qualche passo avanti ma anche diversi passi indietro. E l’azienda resterebbe ferma sui 3mila esuberi strutturali indigeribili per il governo, prima ancora che per i sindacati.

Il vero nodo rimane questo: lo scoglio degli esuberi. Ma ufficialmente le parti continuano a ostentare ottimismo: il premier Giuseppe Conte si è detto fiducioso dopo l’incontro a Londra, che anche i vertici del colosso dell’acciaio hanno definito positivo. Viene dato per scontato l’ingresso nella società anche di Invitalia – un passaggio obbligato sarebbe una ricapitalizzazione della società per avviare l’investimento sullo schema seguito per la Popolare di Bari – e la trasformazione dei crediti di IntesaSanPaolo in una partecipazione nella società che gestisce l’impianto. L’amministrazione straordinaria, vedrebbe anche la creazione di una “newco” e punterebbe sulla “tecnologia verde”. Per la decarbonizzazione, ha ribadito il premier, il governo sta puntando anche sull’uso delle risorse del nuovo Just Transition Fund europeo.

E’ stata, invece, rinviata, al prossimo 6 marzo, l’udienza per il ricorso d’urgenza dei commissari dell’ex-Ilva contro ArcelorMittal per scongiurare il disimpegno della multinazionale franco-indiana. L’udienza in corso a Milano, davanti al giudice Claudio Marangoni, è durata pochi minuti, le parti avevano, infatti, presentato una richiesta di rinvio per continuare a negoziare fino al 28 febbraio. “ArcelorMittal resta a Taranto” ha detto, al termine dell’udienza, il legale del gruppo franco-indiano, Roberto Bonsignore. E’ stato “mantenuto l’impegno a continuare la produzione in queste settimane”, ha spiegato il legale. Nel corso della “negoziazione tra le parti” è stato fatto “un lavoro importante è molto costruttivo: è un bene perché ci consente di passare alla fase legale per la messa a punto della fase contrattuale”, dunque, ha detto ancora Bonsignore, ci sono le basi “per arrivare ad un accordo”.