Soldati a rischio contagio, scudo penale ai generali. La trovata di Gasparri e di altri senatori azzurri: tutelare gli alti ufficiali da azioni legali

Proposto lo scudo penale per i vertici militari. La Commissione difesa del Senato, esprimendo parere favorevole al decreto Cura Italia in fase di conversione, ha chiesto al Governo di garantire tutele civili e penali a quanti hanno ruolo di responsabilità nelle forze armate, mettendoli così al riparo da eventuali richieste di risarcimento o denunce da parte dei sottoposti che, impiegati nell’emergenza Covid-19, possano restare vittime del coronavirus. I primi a sollevare il caso sono stati i senatori azzurri Maurizio Gasparri, Andrea Causin, Roberto Berardi e Anna Carmela Minuto, proponendo “quale causa di esclusione della responsabilità civile/penale, l’aver garantito i Dpi e ogni altro bene strumentale e/o servizio, ivi compresi quelli relativi alla sanificazione di luoghi, automezzi, dotazioni personali, nelle quantità, qualità e secondo le procedure/modalità organizzative possibili”.

Più chiaramente: “Limitare alle sole ipotesi di dolo o colpa grave la responsabilità dei comandanti”. La loro proposta non è stata però poi messa ai voti in quanto la Commissione ha votato all’unanimità il parere favorevole alla conversione del decreto, con alcune prescrizioni, di cui è stata relatrice la stessa presidente, la renziana Laura Garavini. Previsti 19,5 milioni per spese di sanificazione, disinfezione e per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, 4 milioni per l’acquisto di equipaggiamento operativo e 144mila euro per gli straordinari del personale delle Capitanerie di porto, è stato chiesto al Governo di valutare “forme di tutela, in sede civile e penale, nei confronti dei responsabili delle strutture delle forze armate, compresa l’Arma dei carabinieri, limitando la loro responsabilità qualora questi abbiano assolto agli obblighi di informazione del personale sui rischi di contaminazione da agenti virali, e gli ordini emanati siano conformi alle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie”.

Nessun rischio in pratica una volta che vengono fornite ai militari amuchina e mascherine. A contestare la scelta della Commissione difesa è l’Osservatorio militare. “Dal provvedimento – sostiene Domenico Leggiero – seppur firmato da personaggi conosciuti nell’ambiente militare, si evincono due aspetti drammatici: le 160 sentenze di condanna ottenute dall’avvocato Tartaglia dell’Osservatorio militare sulla questione uranio e la perseveranza nell’anteporre la tutela della classe dirigente sul personale”.