Studenti nelle gabbie di plexiglass a settembre. Quante bufale sulla scuola. Azzolina: “Qualcuno vuole creare confusione. Stanca di leggere notizie false. Ci vorrebbe maggiore responsabilità”

“Abbiamo fatto gli esami di Stato e riportato mezzo milione di studenti in classe. Ricevo lettere di studenti e docenti emozionati del fatto di aver sostenuto gli esami di Stato. Mi avevano accusata di omicidio colposo per queste riaperture, invece sono andati molto bene e sono felice che si siano svolti in presenza”. E’ quanto ha detto a Radio24 la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. “Non è vero – ha aggiunto la ministra – che in tutta Europa si è aperto subito. In Francia, per esempio, è andato a scuola il 20% del totale degli studenti, su base volontaria. E’ chiaro che riaprire al 20% è più semplice per il distanziamento, ma le famiglie non hanno voluto mandare i bambini per timore”.

“Il plexiglass è una bufala, lo è sempre stato. Avevamo fatto una riunione privata – ha spiegato ancora Azzolina – in cui avevo comunicato che il Cts stava valutando diverse misure tra cui i divisori, qualche minuto dopo sui giornali questa che era una delle tante proposte era finita in prima pagina. Io ho subito smentito le gabbie di plexiglass e si è parlato di un mio dietrofront. Ci vorrebbe maggiore correttezza e attenzione in più”.

“Oggi c’è chi continua a parlare di bambini in gabbie di plexiglass a settembre – ha detto ancora la ministra -, le linee guida non lo riportano assolutamente. Qualcuno vuole creare confusione, occorre guardare solo i documenti ufficiali che pubblichiamo: di leggere notizie false sono stanca, sono gli italiani a perderci. Ci vorrebbe responsabilità”.

“Sono assolutamente convinta del fatto che si sia agito bene insieme a tutto il Governo – aggiunto Azzolina -, a maggio avevamo ancora 500 morti al mondo ed eravamo stati ammoniti dal riaprire le scuole troppo presto, avrebbe causato un picco di contagi. Penso che si possa sempre fare di più, ma le tempistiche non dipendono solo da noi: decidiamo insieme al Cts. Le decisioni sono state prese per settembre con un quadro epidemiologico variabile. Dovevamo pensare a soluzioni basate su una situazione in costante aggiornamento”.

“Dobbiamo aggiornarci di volta in volta – ha sottolineato ancora l’esponente dell’Esecutivo -: abbiamo scritto le linee guida adesso, mentre in altri paesi europei per settembre non sono nemmeno arrivate. Quando abbiamo chiuso le scuole erano i primi di marzo abbiamo creato subito una task force per fare in modo che si continuasse anche da casa. A fine aprile è nato invece il comitato tecnico del Ministero dell’istruzione. Si è cominciato a lavorare e le linee guida sono state condivise da tutti”.

“Ho trovato 800 milioni di fondi Pon non spesi – ha aggiunto la ministra dell’Istruzione -, ho chiesto di vedere i conti e i fondi non spesi e mi hanno detto che ero il primo ministro a fare questa domanda. Adesso li stiamo spendendo, il miliardo che si cercava c’era già e nessuno l’aveva visto. Dunque abbiamo due miliardi e mezzo in tutto. Sono fondi importanti destinati per diversi aspetti: banchi singoli che permettono di recuperare spazio per il metro di distanza da bocca a bocca, l’utilizzo di locali scolastici dismessi, l’organico, visto che il Cts ha messo per iscritto che servono piccoli gruppi, quindi servono più maestre e maestri. Gli uffici locali ci indicheranno quali fondi servono e dove, e noi interverremo”.

“Le scuole riapriranno dal 14 settembre – ha concluso Azzolina -, è ufficiale. L’Election Day riguarda la scuola primaria, fermo restando che non è il mio ministero a decidere dove si devono svolgere le elezioni, la sanificazione delle scuole dura comunque appena un giorno”.