Torna la speculazione greca e le Borse bruciano miliardi. La scommessa: l’Ue non riuscirà a salvare Atene

Giornata durissima ieri per Piazza Affari e per le Borse europee, con gli investitori preoccupati per l’andamento dell’economia Usa, che nel primo trimestre dell’anno potrebbe registrare una variazione negativa. In aggiunta la situazione della Grecia continua a tenere i mercati con il fiato sospeso, soprattutto perchè alla fine con grande probabilità l’Eurogruppo della prossima settimana si chiuderà con un nulla di fatto. Milano ha perso il 2,76%, facendo peggio delle altre Borse europee, a dispetto del fatto che la Commissione Ue abbia promossi i conti del nostro Paese.

SOFFRE GENERALI
A Piazza Affari hanno accusato cali pesanti un po’ tutte le principali blue chips, a partire dalle azioni del comparto assicurativo finite nel mirino di un report critico di Barclays. Generali ha perso il 3,3%, complice il taglio del giudizio da parte proprio di Barclays, che ha rivisto la raccomandazione da overweight a equalweight sulle azioni del Leone di Trieste. Del gruppo assicurativo, invece, sono state premiate con un progresso del 3,4% le azioni di Banca Generali, dopo la pubblicazione della buona trimestrale, risultata al di sopra delle attese, con i ricavi che sono aumentati del 73% a 180,5 milioni. Sono state colpite dalle vendite anche le banche: Unicredit ha lasciato sul parterre il 3,7%, Intesa Sanpaolo il 3,2%, Ubi il 4,2% e Banco Popolare il 3,3%. In controtendenza solo Mps, salita del 4,59% per via dell’ipotesi che sia creata a breve una bad bank a partecipazione statale. Ipotesi avvalorata dalle parole spese dal premier, Matteo Renzi, lunedì scorso dinnanzi alla comunità finanziaria. L’istituto senese sarebbe uno di quelli che beneficerebbe maggiormente di tale progetto, insieme a Banca Carige che infatti ha guadagnato mezzo punto percentuale.

PETROLIO
A 60 DOLLARI
Hanno arginato le perdite anche le Fca (-0,45%), dopo i dati sulle immatricolazioni di aprile, balzate per il gruppo del 24,8%. Telecom Italia ha perso quota (-4,4%), St (-3,6%) e Luxottica (-4,2%). Mediaset (-4,68%) è stata colpita dalle vendite dopo che l’intero cda della controllata Ei Towers (-2,45%) risulta indagato dalla Procura di Milano per l’Opas su Rai Way (-2,18%). Sul fronte dei cambi l’euro passa di mano a 1,1192 dollari mentre il petrolio (wti) è stato scambiato sopra la soglia dei 60 dollari che non vedeva da dicembre, venduto a 60,82 dollari al barile, in progresso dell’1,8%.