Unirsi all’appello di Greta. Basta con l’energia dai fossili. Parla il sottosegretario all’Ambiente, Micillo (M5S): “La riconversione alle rinnovabili è l’unica soluzione”

Intervista al sottosegretario all'Ambiente Salvatore Micillo

Mobilità sostenibile, economia green e l’impegno di uscire dal carbone nel 2025. Nel giorno del #FridaysforFuture, il mega-sciopero in difesa dell’ambiente organizzato in tutte le città del mondo, il sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo non solo condivide la mobilitazione planetaria nata da Greta Thunberg (“è un grido che facciamo nostro”), ma rilancia l’animo ambientalista del Movimento e del Governo Conte.

L’allarme dell’Onu è chiaro: la politica deve fare molto di più per cambiare le politiche ambientali. Come intende muoversi l’Italia sul piano internazionale?
“L’Italia è allineata all’Ue, come ha dichiarato ieri a Nairobi il Ministro Costa. Condividiamo l’economia circolare come elemento essenziale di strategia ambientale, ma chiediamo più impegno internazionale affinché UNEA 2019 (il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, ndr) non diventi un’occasione sprecata. Ad esempio, sulla riduzione della plastica monouso e sull’inquinamento dei mari ci aspettavamo tempi certi e più vincoli per i Paesi e non solo una dichiarazione di intenti. E rimane centrale per noi il contrasto alla deforestazione come protezione dal climate change e tutela idrogeologica”.

Finora i tanti accordi approvati hanno cambiato di poco la situazione.
“È importante che le occasioni di confronto non vengano sprecate. Non c’è più tempo da perdere ed è fondamentale che tutti i Paesi si impegnino a rispettare gli accordi che sono stati presi fino ad oggi”.

Guardando invece al nostro Paese quali sono le principali linee politiche che si stanno seguendo?
“Vogliamo un futuro sostenibile e il nostro piano prevede una riconversione ecologica del Paese, in una strategia di green economy. Il nostro Governo sta investendo, nel periodo 2019-2033, 3,7 miliardi di euro per la mobilità sostenibile, e altri 33 milioni per gli impianti di ricarica per i veicoli elettrici. Stiamo avviando processi concreti in campo di efficienza energetica con la riconferma dell’ecobonus e di economia circolare. Stiamo firmando protocolli con le Regioni più interessate dallo sforamento della Co2 per ridurre il parco auto circolante e a puntare sul trasporto pubblico, magari elettrico”.

La Lega accetterà una linea così marcatamente ambientalista? Già sulle trivellazioni ci sono state polemiche…
“Le nostre posizioni sul pianeta che vogliamo lasciare ai nostri figli sono molto chiare e sono scritte tutte nel contratto di Governo. Andiamo verso la defossilizzazione e l’impiego di energie rinnovabili: è questo il futuro”.

Nell’intervista rilasciata ieri a La Notizia, Mario Tozzi ha detto che occorrerebbe dire basta ai combustibili fossili nel giro di 10 anni. Scenario possibile?
“Le conseguenze drammatiche dei cambiamenti climatici sono ormai davanti ai nostri occhi. Non si può parlare più di un pericolo da scongiurare, ma di una realtà a cui bisogna porre rimedio. Come scritto nel Contratto di Governo, noi prevediamo di uscire dal carbone nel 2025. La svolta con la conversione totale alle rinnovabili deve avvenire nel più breve tempo possibile”.

Il Movimento, intanto, è riuscito a far approvare la legge sul Registro tumori, cosa che si aspettava da quasi 10 anni. Un risultato importante.
“L’istituzione della Rete nazionale dei registri dei tumori approvata alla Camera dopo anni di battaglie del Movimento 5 stelle è una grande vittoria, un risultato indispensabile per la salute dei cittadini, per il quale voglio ringraziare la senatrice Maria Domenica Castellone, giuglianese come me, prima firmataria della proposta di legge e che da anni si batte per questo importante tema di salute pubblica. Ci sono aree del nostro Paese dove ci si ammala più che in altre. Penso alla terra dei Fuochi, ma non solo. Stiamo fronteggiando una situazione di emergenza, che merita risposte concrete e grazie allo strumento del Registro Nazionale Tumori potremo monitorare più efficacemente tutto il territorio nazionale”.

Condivide le ragioni dello sciopero globale di #FridaysforFuture?
“È un grido che facciamo nostro, un segnale importantissimo, che ci dice quanto sia urgente agire concretamente per il contrasto ai cambiamenti climatici e lo fa proprio nei giorni in cui si apre il summit mondiale dell’Onu sull’ambiente”.