25 aprile, Ruotolo (Pd): “Provano a riscrivere la storia. Noi non glielo permetteremo”

Sandro Ruotolo (Pd): ha cominciato Meloni, poi i suoi ministri. "Il rischio dell’oblio c’è, noi coltiviamo la memoria".

25 aprile, Ruotolo (Pd): “Provano a riscrivere la storia. Noi non glielo permetteremo”

Quando era giornalista televisivo sui canali Rai Sandro Ruotolo ripeteva sempre di avere in tasca una sola tessera, quella dell’Anpi. Ora Ruotolo è uno degli elementi di punta del nuovo Pd targato Elly Schlein – membro della direzione e della segreteria col ruolo di responsabile Cultura, informazione e memoria – e l’antifascismo rimane uno dei punti imprenscindibili.

Che 25 aprile è quello di quest’anno?
“Un 25 aprile all’insegna della Resistenza. Quindi bello, in tutte le piazze del nostro Paese. Ci sarà il Partito democratico a ribadire un concetto chiaro che la storia ci ha tramandato: è la festa della liberazione dal nazifascismo. È una festa che ricorda centinaia di migliaia di vittime (civili, donne, uomini) che hanno perso la vita per liberarci dalla dittatura, dal ventennio fascista. È importante anche perché c’è chi alla vigilia ha provato a riscrivere la storia. Ha iniziato Giorgia Meloni alle Fosse Ardeatine, poi c’è stata la raffica della seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, poi Lollobrigida con la sostituzione etnica. La verità è che mentre i nazisti in Germania sono scomparsi, da noi i fascisti ci sono ancora. Seriamente lo dico: nessuno di questi che oggi hanno ruoli istituzionali ha mai pronunciato la parola antifascista. E poi abbiamo viceministri e sottosegretari che si fanno fotografare vestiti da nazisti. Il 25 aprile è la festa degli italiani che vogliono chiudere un periodo che questi tengono aperto. Io non dimentico il 9 ottobre di due anni fa con l’assalto alla Cgil di Roma. Oggi Salvini per convenienza è diventato antifascista. Improvvisamente ci dice di essere interessato al 25 aprile. Allora ci deve spiegare quella cena con i leader di Casapound. Mi ricordo molto bene una serie di estremisti di destra, ex di Forza Nuova, confluiti al nord nelle sezioni della Lega, ad esempio in Piemonte. Questo è il punto. Le parole del Presidente Mattarella a Auschwitz ancora una volte sono state molto chiare, ha parlato del rischio dell’oblio. Ancora una volta possiamo solo dire ‘grazie Presidente’. Sembra banale ripetere che ‘senza memoria non c’è futuro’ ma è esattamente così. Ogni anno ha la sua attualità, ogni anno ha la sua legge razziale. E l’odio razziale si riconosce quando si schianta contro i fragili, contro gli ultimi”.

Come ogni anno qualcuno parla strumentalmente di “pacificazione”, qualcuno prova a spostare il punto. Se lo ricorda quando il Pd con Renzi segretario tolse il colore rosso dal 25 aprile spostando la festa sui “patrioti europei”?
“Noi siamo stati chiari. Lo striscione dietro al quale sfileremo a Milano sarà ‘nata dalla Resistenza’. Rivendichiamo la prima segreteria a Riano in memoria di Matteotti. Io oggi sarò al Museo Cervi, poi andrò a Milano. Per noi questi sono i valori, questa è l’identità del nuovo Pd. I valori della Costituzione. Insiste La Russa a dire che la Costituzione non è antifascista: vada a riprendersi Calamandrei nel discorso agli studenti nel ’55. E oggi lo rivendicheremo: se non ci fosse stata la Resistenza non ci sarebbe stata la Costituzione. A parte il divieto della ricostituzione del partito fascista, gli articoli 21 e 3 non sono articoli antifascisti? Non è solo la fotografia della cena con Casapound. Loro al governo provano a imporre una narrazione, provano a riscrivere la Storia dalla parte degli sconfitti. Si comincia addirittura con Dante Alighieri. Dobbiamo invece tutto a quella generazione. È una festa che io ho sempre, da quando avevo i pantaloni corti, onorato. Perché credo molto nei valori. Leggi la storia, leggi le pagine dell’orrore, dell’olocausto, quello che ha significato il nazismo e il fascismo. Mai più”.

Qualcuno sorride quando si parla del pericolo di ritorno del fascismo, forse, però, c’è poco da sorridere…
“Io la vedo da vecchio cronista. Vedo i fatti. Poi è chiaro per me è fondamentale non fare la macchietta. L’assalto alla Cgil c’è stato o non c’è stato? Le abbiamo viste quelle immagini? I giornalisti minacciati e picchiati? C’è un fascismo 2.0. I valori di Casapound, Forza Nuova, ad esempio? Perché non sono state sciolte le organizzazioni di matrice fascista? L’assalto al liceo di Firenze cos’è stato? Come si fa a sottovalutare? Andiamoci a rileggere Calamandrei sull’attualità del fascismo. ‘Mai più’, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sua recente visita nel campo di concentramento di Auschwitz, perché ‘l’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo e l’indifferenza, il delirio e la volontà di potenza sono in agguato, sfidano in permanenza la coscienza delle persone e dei popoli’. Ricorderemo sempre la Resistenza e il sacrificio di quanti hanno dato la vita per restituire la libertà al nostro Paese. W il 25 aprile! W la Resistenza! Noi dobbiamo convincerci: i valori su cui lavorare sono quelli. E non sono negoziabili”.

L’Antifascismo potrà tornare di moda?
“Dobbiamo avere la capacità di tramandarlo alle nuove generazioni. Le iscrizioni di giovani generazioni all’Anpi sono un’ottima notizia. Mi auguro di avere la forza di tramandare la nostra storia. Sono iscritto all’Anpi dal 1994. La mia unica tessera in tasca era quella dell’Anpi. Ognuno di noi ha giurato sulla Costituzione”.