Tg1, scoppia la guerra per i servizi politici. A casa Petruni il patto della crostata

di Marco Castoro

Il Tg1 è una polveriera. I giornalisti vicini al centrodestra si lamentano continuamente. E tra l’altro litigano pure tra loro. Le elezioni si avvicinano e i diretti interessati non riescono più a soddisfare le richieste dei politici amici.
Nel mirino più che il direttore Mario Orfeo c’è finita la decisione di quest’ultimo di nominare vicedirettore Andrea Montanari, l’ex quirinalista, in quota Pd da sempre. Il controllo dell’edizione delle 20 da parte dei vicedirettori vicini al centrosinistra fa imbestialire il centrodestra.
Nei giorni scorsi a casa di Susanna Petruni si sono ritrovati a pranzo molti pezzi da novanta dei giornalisti vicini all’area Pdl, a cominciare da Francesco Giorgino, Stefano Ziantoni, Luigi Monfredi, Sonia Sarno, Gennaro Sangiuliano.

Gli obiettivi erano principalmente due: decidere una strategia in vista delle elezioni e scegliere un candidato forte per il cdr (che va rinnovato a breve). Il confronto ha avuto momenti in cui gli animi si sono surriscaldati. Comunque alla fine il patto della crostata è stato siglato. Per il cdr si è deciso di tentare la scelta tra Stefano Ziantoni, Marina Nalessio e Grazia Graziadei, quest’ultima però teme che se dovesse accettare l’incarico possa perdere il treno per una promozione.
I giornalisti di area Pdl più che con il direttore sono avvelenati contro il nuovo capo del politico, Mario Prignano, reo di non essere schierato con il centrodestra, nonostante sia stato assunto per chiamata diretta (un caso storico in Rai, ormai neppure Napolitano riuscirebbe più a farlo) da Augusto Minzolini. Quindi se Berlusconi non avesse vinto le elezioni Prignano starebbe ancora a Libero. Dopo che prima era stato il portavoce di Piero Badaloni, l’ex giornalista del Tg1 diventato poi governatore del Lazio.
Ora invece Prignano è il capo del servizio politico del Tg1, è pagato profumatamente, e – secondo i suoi colleghi di centrodestra – si fa scavalcare nelle decisioni da Costanza Crescimbeni che approfitta della sponda di Montanari per fare il bello e il cattivo tempo al politico. Così dicono coloro che puntano l’indice perché stanno all’opposizione. Un’epurata dell’ultimo periodo è sicuramente Cristina Guerra che non conduce più il tiggì dopo che ha sbagliato un virgolettato di Casini nei confronti di Berlusconi: la parola bugiardo è diventata bastardo. Un errore grave che però è stato punito molto di più di altri commessi da suoi colleghi, tipo l’esplosione dello shuttle o gaffe simili.

 

@marcocastoro1