Falla nell’oleodotto Druzhba in Polonia che porta il petrolio dalla Russia all’Europa: ignote le cause del danno

L’operatore energetico Pern ha rilevato una falla nell’oleodotto Druzhba in Polonia che consente il passaggio di petrolio russo in Europa.

Falla nell’oleodotto Druzhba in Polonia che porta il petrolio dalla Russia all’Europa: ignote le cause del danno

In Polonia, è stata individuata una falla nell’oleodotto Druzhba che consente il passaggio di petrolio dalla Russia all’Europa. Al momento, non sono note le cause né la portata del danno.

Falla nell’oleodotto Druzhba in Polonia che porta il petrolio dalla Russia all’Europa

Nella mattinata di mercoledì 12 ottobre, l’operatore energetico polacco Pern ha dichiarato di aver rilevato una perdita in una delle linee che compongono l’oleodotto Druzhba. I condotti permettono il passaggio del petrolio che dalla Russia si dirige verso l’Europa. A riferire la notizia sono stati i media internazionali. Pern, intanto, ha spiegato che le cause della perdita sono sconosciute e che le autorità competenti stanno indagando al fine valutare l’entità del danno e di riparare la falla.

Sulla base delle informazioni sinora diffuse, la perdita è stata individuata in una sezione del tubo a circa 70 chilometri dalla città di Plock, in Polonia. I report preliminari considerano il guasto come un fenomeno accidentale. Intanto, è stato assicurato che la seconda linea dell’oleodotto e tutti gli altri elementi dell’impianto Pern stanno continuando a funzionare in modo regolare.

Ignote le cause del danno. Le posizioni di Serbia e Ungheria

Lo scorso 10 ottobre, era stata diffusa una notizia relativa a un accordo tra Serbia e Ungheria per costruire un oleodotto tra i due paesi che consentisse al petrolio russo di raggiungere anche la Sebvia attraverso l’impianto di Druzhba.

“Il nuovo oleodotto consentirà il rifornimento di petrolio a prezzi bassi alla Serbia”, aveva dichiarato il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs, secondo quanto riportato dalla Tass.

Nel rispetto della volontà del leader ungherese Viktor Orbàn, l’oleodotto era stato esentato dall’embargo al petrolio russo che l’Unione Europea ha recentemente decretato e che dovrebbe partire ufficialmente il prossimo 5 novembre. Contrariamente all’Ungheria, Germania e Polonia hanno più volte ribadito la scelta di tagliare le rispettive importazioni nonostante i problemi esistenti in tutta Europa in materia di approvvigionamento energetico.