Giovedì il Consiglio dei ministri a Cutro

Palazzo Chigi conferma che il Consiglio dei ministri sull'immigrazione si farà giovedì 9 marzo nel comune di Cutro.

Giovedì il Consiglio dei ministri a Cutro

Il Consiglio dei ministri è convocato per giovedì 9 marzo a Cutro, in comune del crotonese dove si è consumato il tragico naufragio del 26 febbraio scorso. La riunione, ha riferito Palazzo Chigi in una nota, si terrà nel pomeriggio e sarà presieduta dal premier Giorgia Meloni.

Palazzo Chigi conferma che il Consiglio dei ministri sull’immigrazione si farà giovedì a Cutro

“Dobbiamo favorire l’immigrazione regolare – ha detto a Tgcom 24 il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani -. Possiamo portare decine di migliaia di immigrati regolari in Italia, formati nei loro Paesi, perché le nostre aziende ne hanno bisogno. Poi servono investimenti: l’Italia può fare tanto ma rischia di essere una goccia nel mare nella questione della migrazione. L’Italia da sola non basta perché il fenomeno è troppo grande, serve più solidarietà europea”.

“Finanza e Guardia Costiera hanno salvato nel 2022 decine di migliaia di migranti nel Mediterraneo”

“La Guardia di finanza, insieme alla Guardia costiera – ha detto ancora il ministro degli Esteri -, ha salvato nel 2022 decine di migliaia di migranti nel Mediterraneo e lo sottolineo in un momento in cui vengono accusate di non aver fatto il loro dovere. Non è così, hanno sempre fatto il loro dovere compresa l’ultima tragedia con decine di vittime innocenti sfruttati da criminali senza scrupolo”.

“I trafficanti di essere umani devono essere colpito con grande fermezze”, ha aggiunto Tajani. “L’emergenza migratoria – ha detto al Corriere il vicepremier -, dai vari fronti caldi di crisi, è il problema più grande che dovremo affrontare nei prossimi anni, forse decenni. E l’Italia, al di là delle speculazioni o delle polemiche politiche interne, non può farlo da sola”.

Sulla tragedia di Cutro, osserva ancora Tajani, “la magistratura farà il suo lavoro, si vedrà se esistono responsabilità o se, come credo, è stata una tragica, terribile fatalità”. Sulle ragioni di chi parte “umanamente certo che le comprendo. Ma una politica seria deve fare un passo avanti e capire quello che si può fare per arginare e risolvere un problema immenso”.

Sul problema migratorio, secondo Tajani “esistono almeno due piani di intervento. Uno è quello che possiamo fare noi come Paese. Ogni nostra missione, ogni viaggio, ogni incontro internazionale ha in cima proprio il tema dell’immigrazione, al centro della politica estera e di sicurezza dell’Italia. Non solo come contrasto alle partenze che rischiano di far diventare i mari dei cimiteri, ma come aiuti ai Paesi che soffrono crisi enormi”.

“Da soli non possiamo farcela. Serve l’Europa, serve l’Onu e serve il Fondo monetario”

Ma “da soli non possiamo farcela. Noi possiamo siglare accordi con i singoli Paesi per favorire i rimpatri dei clandestini, offrendo in cambio un aumento dei flussi regolari per avere forza lavoro qui e dare una via d’uscita sicura a tanti che premono. Ma serve molto di più”. Cioè, chiosa il ministro, “serve l’Europa, in primo luogo. Serve l’Onu. Serve il Fondo monetario. Lo ripeto, è un problema globale, non è solo italiano”.

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