L'Editoriale

Uno spot misero sui poveri

Una beffa che comincia col nome della card - Dedicata a te - quando in realtà è dedicata a fare un costoso spot al governo.

Uno spot misero sui poveri

Visto l’entusiasmo che ci ha messo, Giorgia Meloni sicuramente si è confusa: mentre presentava ieri la nuova card per i poveri doveva avere in mente i sontuosi vitalizi appena restituiti agli ex senatori, e non i 382,5 euro del sussidio destinato solo a chi vive al limite dell’indigenza. Un’elemosina con cui il governo si lava la coscienza per aver destinato ad altro, compresa la spesa militare, i soldi del Reddito di cittadinanza.

Certo, incassando da decenni il suo bello stipendio da parlamentare, la premier che ne sa di come si viva con due spicci, e soprattutto di come non si viva affatto senza più nulla da mettere a tavola, cioè il destino riservato ai milioni di percettori del sostegno ideato dai 5 Stelle, che tra breve saranno esclusi da qualunque tipo di aiuto pubblico. Solo chi possiede un attestato Isee inferiore a 15mila euro l’anno, infatti, potrà ricevere questi 382,5 euro, una volta sola, senza poterli cumulare ad altri contributi o poterli spendere per altro che per alimenti di prima necessità.

Dunque, niente cure o bollette, che nella testa della Meloni devono essere considerati consumi voluttuari. La risposta più sgangherata e di bassa propaganda, insomma, che si possa dare al dramma della povertà. Una beffa, che comincia col nome della card – Dedicata a te – quando in realtà è dedicata a fare un costoso spot al governo, che butterà per questa mancetta 500 milioni. Col risultato di offrire in un anno un caffè al giorno a chi riceverà la tessera. E un impatto sulla sopravvivenza di milioni di persone chiaramente invisibile.