Credo che con questo governo e gli attuali governi europei la libertà di stampa abbia i giorni o le ore contate.
Miriam Alessi
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Gentile lettrice, a parte i governi europei e le leggi del governo Meloni tese a ridurre gli spazi di libertà della stampa, direi che i più pericolosi nemici del giornalismo sono i giornalisti e i loro editori. La quasi totalità della carta stampata e dell’informazione televisiva fa parte di un “cartello” – a mio parere criminoso – che, in similitudine ai cartelli di Medellin, spaccia disinformazione. Il cartello italiano a sua volta fa parte del più vasto cartello occidentale. Tutto il mainstream euro-nord-americano agisce compatto al servizio di ordini comuni, qualunque sia l’impostazione ideologica delle singole testate (perché ormai non c’è più alcuna differenza sostanziale tra destra e sinistra). L’impressionante livello di conformismo si è visto allo scoppio del conflitto in Ucraina: da quel momento è stato evidente a tutti che la stampa è al servizio dei poteri e non della verità o della democrazia. Giorni fa ricordavo una serie di panzane inverosimili pubblicate dai giornali: Putin malato terminale che si tiene in vita bevendo sangue di cervo oppure i soldati russi che disertano perché in Ucraina fa freddo e da Mosca non arrivano i calzini di lana. Notizie scritte da deficienti che presumono di parlare a lettori deficienti. Malcom X già negli anni ’60 diceva: “Attenzione, i giornali vi faranno credere che i persecutori sono le vittime e le vittime sono i persecutori”. L’abbiamo visto bene a Gaza: i palestinesi tutti “terroristi”, gli israeliani “si difendono”.