Gli italiani pagano più tasse sul lavoro. Con una crescita da record nel 2024, nonostante la narrazione di un governo che non fa altro che vantarsi di aver tagliato il cuneo fiscale. Eppure le cose non sembrano stare così. O, almeno, non quanto dice il governo. A dimostrarlo è il rapporto Taxing wages dell’Ocse: lo scorso anno in Italia il cuneo fiscale per un lavoratore medio, single e senza carichi familiari ha raggiunto il 47,1% dello stipendio. In pratica quasi la metà degli stipendi se ne va in tasse.
Si tratta del quarto valore più alto di tutta l’area Ocse, superiore di 12 punti rispetto alla media del 34,9%. Inoltre, nel 2024 si è registrata una crescita di 1,61 punti, ovvero il valore più alto tra tutti i Paesi dell’Ocse. Il livello di cuneo più alto, considerando imposte e contributi sul totale del costo del lavoro, rimane quello del Belgio (52,5%), seguito da Germania (47,9%) e Francia (47,2%): Paesi che hanno però stipendi netti molto più alti del nostro. Quarta l’Italia.
Perché è aumentato così tanto il cuneo fiscale in Italia nel 2024
L’Ocse fornisce una spiegazione, nel suo documento, sull’aumento del cuneo fiscale. Che è dovuto soprattutto alla perdita del beneficio per i lavoratori con reddito medio che nel 2024 hanno superato la soglia dei 35mila euro. Un meccanismo poi rivisto con l’ultima manovra (non senza problemi). L’Italia è il Paese in cui l’aliquota media della tassazione personale è aumentata di più rispetto al 2023, con un +7,5%.
Crescono le tasse, ma gli stipendi restano indietro
Se il cuneo fiscale cresce, l’aumento degli stipendi è invece minimo. La retribuzione lorda, per un single senza figli, è salita da 34.277 a 35.616 euro (+3,9%). Ma in termini netti lo stipendio è di 24.797 euro, con una classifica a parità di potere d’acquisto che vede l’Italia al 18esimo posto su 38 Paesi, in discesa di una posizione rispetto all’anno precedente.
La crescita dei salari reali tra il 2023 e il 2024 è stata del 2,7%, ma è avvenuta soprattutto grazie alla frenata dell’inflazione. Però a crescere è stato anche il cuneo fiscale: in 20 Paesi su 38 si è registrato un aumento, anche se in media solo di 0,05 punti, portando il dato Ocse al 34,9%. La maggior parte dei casi di aumento del cuneo fiscale nel 2024 ha riguardato la risalita dei contributi previdenziali.