Netanyahu chiude ai negoziati di pace con Hamas e rivela la sua strategia: “Bombardiamo le case così i palestinesi dovranno lasciare la Strisica”

Netanyahu chiude ai negoziati di pace con Hamas e rivela la sua strategia: “Bombardiamo le case così i palestinesi dovranno lasciare Gaza”

Netanyahu chiude ai negoziati di pace con Hamas e rivela la sua strategia: “Bombardiamo le case così i palestinesi dovranno lasciare la Strisica”

Se Hamas sperava che la liberazione dell’ostaggio israeliano con passaporto americano, Edan Alexander, potesse spingere Benjamin Netanyahu a considerare un ritorno ai negoziati di pace, allora si può dire che il piano sia fallito. Questo perché il primo ministro israeliano, secondo quanto riportato dal Times of Israel, in un intervento a porte chiuse davanti alla Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset (il Parlamento israeliano, ndr), avrebbe dichiarato che l’esercito israeliano (IDF) sta “distruggendo sempre più case a Gaza e, di conseguenza, i palestinesi non hanno un posto dove tornare”.

“L’unica conseguenza ovvia sarà che i cittadini di Gaza sceglieranno di emigrare fuori dalla Striscia. Ma il nostro problema principale è trovare Paesi che li accolgano”, avrebbe aggiunto Netanyahu, che sembra deciso a portare avanti il piano di deportazione forzata annunciato ormai un paio di mesi fa dal presidente americano Donald Trump.

Sempre secondo il prestigioso quotidiano israeliano, Netanyahu avrebbe anche rivelato di aver avuto nuove consultazioni con il tycoon americano, da cui però sarebbero emersi problemi, poiché nessuno Stato arabo si sarebbe detto disponibile ad accogliere i profughi palestinesi.

Netanyahu chiude ai negoziati di pace con Hamas e rivela la sua strategia: “Bombardiamo le case così i palestinesi dovranno lasciare la Strisica”

Con le trattative di pace in stallo e Netanyahu deciso a proseguire ad oltranza la guerra nella Striscia, le operazioni militari israeliane si fanno di ora in ora più pesanti. Particolarmente cruento l’ultimo raid dell’IDF, che ha colpito l’ospedale Nasser di Khan Younis, causando almeno due morti e decine di feriti.

Secondo le truppe israeliane, il raid ha centrato “un centro di comando e controllo situato all’interno dell’ospedale”, mettendo fine al suo utilizzo da parte di “alti funzionari di Hamas”, i quali avrebbero pianificato da lì “attività terroristiche, sfruttando cinicamente e brutalmente la popolazione civile presente all’interno e nei pressi della struttura”.

Tra le vittime figura Hassan Eslieh, giornalista palestinese ricoverato nell’ospedale dopo essere rimasto ferito in un precedente raid. Eslieh aveva documentato – con foto e video – gli attacchi terroristici contro Israele compiuti dai miliziani il 7 ottobre 2023.

La sua morte porta a 215 il numero degli operatori dei media uccisi dalle forze israeliane dall’inizio del conflitto.