Strasburgo, 14 mag. (askanews) – La Corte Ue boccia Ursula Von der Leyen, stabilendo che la Commissione Ue “ha fallito il test della trasparenza” rifiutandosi di rendere noti gli sms inviati dalla sua presidente al ceo di Pfizer, Albert Bourla, mentre il continente cercava di assicurarsi le scorte dei vaccini anti-Covid. Il Presidente della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Corte (Court of Justice of the European Union, CJEU) con sede in Lussemburgo, Marc van der Woude, ha annunciato di aver “annullato la decisione della commissione europea (del 15 novembre 2022) relativa all’accesso del pubblico ai documenti del Parlamento Europeo, del Consiglio e della Commissione”.Una vittoria netta per il New York Times, che ha rivelato l’esistenza dei messaggi e ha fatto causa alla Commissione nel 2023 dopo che Bruxelles si è rifiutata di produrli, sostenendo di non averli più. La sentenza è un duro colpo per von der Leyen, accusata da molti di un processo decisionale centralizzato e opaco sull’acquisto dei vaccini anti-Covid.Il verdetto, che può essere impugnato, annulla la decisione della Commissione di non consegnare i messaggi ed esorta l’esecutivo dell’UE a rispondere alla richiesta del New York Times.Tuttavia, resta l’incertezza sia sulle prossime mosse, sia sull’effettiva “cancellazione” degli sms. La Corte ha scritto che “la Commissione non può limitarsi ad affermare di non essere in possesso dei documenti richiesti”: “Non è riuscita a spiegare in modo plausibile perché ritenesse che i messaggi di testo scambiati nel contesto dell’approvvigionamento dei vaccini contro il Covid-19 non contenessero informazioni importanti”, ha sottolineato il tribunale in una nota.
14/05/2025
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