Gaza e Cisgiordania sotto assedio. Netanyahu vuole prendersi tutta la Palestina

Gaza e Cisgiordania sotto assedio. Trump rilancia il “piano di conquista” e Netanyahu ne approfitta per lanciare nuovi raid

Gaza e Cisgiordania sotto assedio. Netanyahu vuole prendersi tutta la Palestina

Con i negoziati di pace in stallo da mesi e il consueto rimpallo di responsabilità tra Hamas e Israele per il mancato accordo, nella Striscia di Gaza si continua a combattere e morire. Un’emergenza infinita che ha spinto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante il suo tour in Medio Oriente con tappa a Doha, in Qatar, a tornare a parlare del futuro della Striscia, rispolverando il suo “piano per Gaza”.

“Stiamo lavorando duramente, Gaza è stata un territorio di morte e distruzione”, ha dichiarato il tycoon. Ma, grazie all’intervento degli Stati Uniti, ha aggiunto, presto o tardi l’area tornerà a essere una “zona di libertà”. Trump ha poi ribadito la sua linea affermando che sarebbe “orgoglioso se gli Stati Uniti prendessero la Striscia di Gaza, la conquistassero e la trasformassero in una zona di pace”.

Difficile dire se si tratti solo di dichiarazioni provocatorie o di intenzioni concrete. Lo stesso inquilino della Casa Bianca ha lasciato intendere che la sua priorità è “mettere fine ai conflitti”, ma che, se necessario, “non esiterà a usare la forza degli Usa per difendere i nostri partner” nella regione.

La mattanza quotidiana nella Striscia di Gaza

Una posizione che ha rincuorato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il quale ha annunciato l’imminente avvio di una nuova e poderosa campagna militare nella Striscia. Che l’escalation sia ormai realtà lo dimostrano gli attacchi delle ultime ore: l’esercito israeliano (IDF) ha lanciato una nuova ondata di bombardamenti nell’area, causando oltre 80 vittime. Tra queste, anche il giornalista Hassan Samour, corrispondente di Al Jazeera.

Nel mirino è finito ancora una volta l’ospedale europeo di Khan Yunis, nel sud della Striscia, dove – secondo valutazioni di intelligence – si troverebbe il leader di Hamas, Muhammad Sinwar.

I raid hanno colpito anche l’ospedale Shifa a Gaza City, poco dopo che il portavoce militare in lingua araba dell’Idf aveva diffuso un avviso di evacuazione per il quartiere di Rimal, dove si trova la struttura. Secondo il canale palestinese Shehab, si sono registrate cinque incursioni aeree nella zona di Abu Mutlaq, nei pressi della cittadina di Khuza’a, a est di Khan Yunis. Un altro attacco ha colpito il complesso Ansar, a ovest di Gaza City. Le operazioni sono state condannate da alcuni leader europei, a partire dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha accusato Netanyahu di eccessiva crudeltà.

Dal canto suo, l’Idf ha giustificato i bombardamenti sostenendo che l’obiettivo era colpire il comandante della brigata di Rafah, Mohammad Shabaneh, e altri alti esponenti di Hamas, tra cui il portavoce Abu Obeida. Una spirale di violenza che ha spinto il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, a dichiarare alla Cnn che Israele “non mostra alcun interesse” nel porre fine alla guerra, e ha chiesto a Trump di intervenire per fermare Netanyahu.

Brucia pure la Cisgiordania

Le tensioni nella Striscia stanno infiammando anche la Cisgiordania, dove una donna israeliana è stata uccisa durante una sparatoria tra miliziani e l’Idf, mentre si recava in ospedale per partorire. Un attentato terroristico che Netanyahu ha duramente condannato, definendolo “un attacco orribile contro una donna incinta e suo marito”.

“Questo abominevole episodio riflette la differenza tra noi, che desideriamo e portiamo la vita, e i terroristi, il cui obiettivo è uccidere e distruggere”, ha aggiunto.
Ancor più duro il ministro delle Finanze e leader dell’estrema destra israeliana, Bezalel Smotrich, che ha invitato il primo ministro a “colpire le case della Cisgiordania come già fatto a Gaza” e procedere con l’occupazione dell’area.

L’Idf attacca in Libano e colpisce una base Unifil

A peggiorare ulteriormente la situazione, la crescente tensione in Libano. L’Idf ha lanciato una serie di attacchi che hanno colpito una base della Forza Interinale delle Nazioni Unite (Unifil). A renderlo noto è stato l’Onu, che ha accusato l’esercito israeliano di un “atteggiamento aggressivo” nei confronti del perimetro della zona cuscinetto presidiata da Unifil. Le Nazioni Unite hanno chiesto a Israele – finora senza ottenere risposta – di rispettare il diritto internazionale e cessare gli attacchi contro le forze di peacekeeping.