Due discorsi fotocopia, stesso messaggio: basta illusioni atlantiche, l’Europa deve cavarsela da sola. Coincidenza o strategia? A Palazzo Chigi qualcuno comincia a sudare freddo. Altro che coincidenze. Altro che “due grandi uomini di Stato che parlano lo stesso linguaggio”. Mentre a Bruxelles drizzano le orecchie, a Palazzo Chigi c’è chi non smette di porsi domande dopo i due discorsi – praticamente fotocopia – di Mario Draghi e Sergio Mattarella.
Due pesi massimi. Entrambi col tono grave di chi ha visto cose che noi umani nemmeno immaginiamo, hanno fatto partire l’eco di un messaggio forte e chiaro: “Europa, sveglia. Se vuoi sopravvivere, devi iniziare a fare da sola.”
Tradotto: gli americani non sono più quelli di una volta, il mondo è cambiato, la Russia non sparirà, e l’Unione Europea senza una difesa comune è solo una fiera del cioccolato con la moneta unica. Ma il punto vero è: perché ora? Perché Draghi e Mattarella, distanti per ruoli ma vicinissimi nei concetti (i due spessissimo si sentono telefonicamente dando consigli l’uno all’altro) hanno deciso di suonare il gong nello stesso momento? Coincidenza? Ma dai. A Palazzo Chigi c’è chi giura di no, e c’è già chi si sta facendo due conti: che ci sia un’operazione di regia? Qualcuno dietro le quinte che pensa già al dopo-Meloni?
Perché diciamolo: se c’è una cosa che accomuna Draghi e Mattarella, oltre al grigio d’istituzione e al linguaggio da sottotitoli Rai, è che quando parlano, lo fanno per muovere qualcosa. E se quel qualcosa è l’Europa… il bersaglio potrebbe non essere solo Bruxelles.
Dietro le quinte si parla di un’agenda Draghi che potrebbe nuovamente materializzarsi. E Mattarella, da arbitro silenzioso, potrebbe aver deciso di fischiare un fuori gioco prima che la partita diventi ingiocabile. Con il benestare di Bruxelles. Chi vivrà vedrà. Ma intanto, a Palazzo Chigi, il sonno tranquillo è già un lontano ricordo. “Nessun dorma”, ma soprattutto… attenzione a chi si sveglia prima degli altri.