Cose da non credere. La maggioranza in Parlamento ha appena votato la risoluzione sulle comunicazioni del ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, che è intervenuto tra mercoledì e ieri sulla quinta revisione del Pnrr in due anni, che già si parla di mettere mano ancora al Piano nazionale di ripresa e resilienza. La conferma arriva dallo stesso Foti.
“Non appena conclusa la questione della settima rata, prenderemo contatto con la Commissione Ue per allargare una nuova revisione ad un pacchetto di modifiche non ancora illustrate e che, alcune sì, saranno strutturali su alcuni settori che in questo momento sono oggetto di preoccupazione”, ha detto Foti nelle comunicazioni in Senato.
Appena chiusa la quinta revisione del Pnrr in due anni, Foti ne annuncia un’ulteriore
Foti ha parlato di un incontro avuto mercoledì con l’Anci che ha evidenziato la necessità di modifiche su milestone di nona e decima rata, citando in particolare alcune “difficoltà operative” per la differenza di tempistica tra conclusione e collaudo, ma anche “problemi non risolubili” entro la scadenza per le linee metropolitane in alcune città. Non solo.
Allarme dell’Upb sulla Missione Salute: “Spesa in linea ma lontana dal totale di risorse da utilizzare”
L’Ufficio parlamentare di bilancio lancia l’allarme sulla missione Salute del Pnrr. Le scadenze della Missione Salute concordate a livello europeo “sono state sinora rispettate, ma le prossime tappe saranno le più difficili da completare (l’81,7% dei progetti è in fase esecutiva o conclusiva, altri ancora da avviare) e richiederebbero performance decisamente migliori rispetto alla tradizionale lunghezza della durata dei lavori pubblici in Italia”, rileva l’Upb.
“La spesa effettuata risulta pari a 2,8 miliardi, un importo di poco inferiore a quanto previsto dal cronoprogramma (3,1 miliardi), ma lontano dal totale di risorse da utilizzare” (15,6 miliardi).
“Al 21 marzo 2025 il finanziamento pubblico complessivo rilevato in ReGiS risultava pari a 19,4 miliardi, di cui 15,6 relativi al Pnrr”, rileva l’analisi.
“Il raggio di azione degli interventi è ampio, abbracciando l’assistenza territoriale, quella ospedaliera, la ricerca e la formazione. Malgrado la ricchezza di dati e informazioni, la ricostruzione dello stato di attuazione del Pnrr non è semplice – spiega l’Upb -, a causa di difficoltà di interpretazione dei dati, della necessità di ripercorrere le modifiche al Pnrr e l’aggiornamento della programmazione regionale degli interventi, che spesso prescinde e va oltre gli obiettivi del Piano, e delle incongruenze tra le diverse fonti di informazione. Sul Pnc i margini di incertezza sono maggiori, per la minore disponibilità di informazioni aggiornate”.
L’esame dell’Upb su altri interventi conferma che è ancora necessario un forte impegno per completare le azioni avviate, affinché generino un concreto potenziamento del Ssn.