Che non abbia ottimi rapporti, salvo rare eccezioni, con i leader del G7 è cosa nota. E che lo stesso Donald Trump ha più volte messo in evidenza: dagli attacchi al Canada a quelli all’Ue, la posizione del presidente degli Stati Uniti nei confronti di alleati storici è sempre stata molto critica. Ma ora Trump sembra voler riscrivere gli equilibri internazionali, aprendo nuovamente alla Russia e alla Cina.
E lo fa proprio in occasione del G7 in Canada. In un incontro bilaterale con il premier canadese, Mark Carney, Trump sostiene che cacciare la Russia dal G8 sia stato “un grosso errore”. E, allo stesso tempo, apre all’ipotesi che tra i grandi del mondo possa entrarci la Cina di Xi Jinping.
L’apertura di Trump a Russia e Cina
Trump parla del precedente formato del G7, quando tra i Paesi c’era anche la Russia di Vladimir Putin. Il presidente Usa attacca Barack Obama e l’ex premier canadese, Justin Trudeau, sostenendo che proprio loro non abbiano voluto più la Russia, commettendo un “errore”: “Non avremmo una guerra adesso, e non avremmo una guerra adesso se Trump fosse stato presidente quattro anni fa”. Il presidente Usa prosegue: “Putin parla con me e con nessun altro perché è stato insultato quando è stato buttato fuori dal G8, come avrei fatto anche io e come avrebbe fatto chiunque altro”.
Certo, ora un ritorno della Russia nel G7 non sarebbe facile: “Non dico che dovrebbe farne parte ora, perché troppa acqua è passata sotto i ponti”. Ma l’idea di far entrare la Cina nel G7 non dispiace a Trump: “Non è una cattiva idea, non mi dispiace se qualcuno vuole suggerire l’ingresso della Cina. Ma ci vuole gente con cui puoi parlare. Loro non parlano. Putin mi parla”. Insomma, Trump comunque preferisce Putin, pur aprendo alla Cina.
Il presidente Usa potrebbe inoltre essere protagonista di un’altra iniziativa che potrebbe indispettire i leader del G7. Secondo quanto riporta la Cnn, il tycoon non ha intenzione di firmare la dichiarazione congiunta che chiede la de-escalation tra Israele e Iran.