L’Anm all’attacco della riforma Nordio. Maruotti: “Forzature in Parlamento”. Parodi: “Non accorcerà i tempi dei processi”

Presidente e segretario Anm contro la separazione delle carriere targata Nordio. Maruotti: "Solo in Grecia c'è un Csm a sorteggio. Ma sono solo magistrati"

L’Anm all’attacco della riforma Nordio. Maruotti: “Forzature in Parlamento”. Parodi: “Non accorcerà i tempi dei processi”

“In Parlamento ci sono forzature che non hanno consentito un adeguato dibattito”. Così ieri il segretario dell’Anm Rocco Maruotti ha commentato l’approdo martedì in aula alla Camera – senza che si fosse concluso l’iter del provvedimento nella Commissione Affari costituzionali – della riforma sulla separazione delle carriere e il nuovo Csm con il sorteggio.

Un Csm a sorteggio esiste solo in Grecia, ma è formato solo da togati

Il segretario Anm ha poi rilevato che l’unico paese europeo dove il Csm è eletto con il sorteggio, è la Grecia, ma in quel Paese il Csm è composto solo da magistrati che durano in carica un anno. Infine, Maruotti ha sottolineato che la magistratura gode ancora di grande credibilità da parte dei cittadini, in maniera superiore a quella riscontrata nei confronti di alcune istituzioni, “eppure nessuno parla di introdurre il sorteggio” in questi casi.

Parodi: “La riforma non taglierà i tempi della giustizia”

Sempre ieri è intervenuto anche il presidente Anm, Cesare Parodi, che ha ribadito come “nessuna delle modifiche inserite nel ddl accelererà i tempi dei processi o migliorerà la qualità del servizio.

Per Parodi “urge una revisione razionale della geografia dei distretti giudiziari. Bisogna intervenire sui malfunzionamenti del sistema penitenziario. E soprattutto colmare l’annosa carenza di uomini e mezzi, delle piante organiche. Su tutto questo, la riforma come interviene? In nulla. Invece, la separazione assoluta delle carriere ci pare inutile e potenzialmente pericolosa”.

“Oggi”, ha concluso Parodi, “nel settore penale, il ruolo del pm, se interpretato correttamente, è quello di indagare a 360 gradi, a garanzia di tutti i cittadini. Con la riforma invece, c’è il rischio che alla lunga, il pm finisca sotto il cappello dell’esecutivo. Nel complesso, ci pare che il ddl miri soltanto a ridimensionare il potere giudiziario in modo significativo e, devo dire, particolarmente avvilente”, ha concluso.