Appalti truccati a Lecce: la Guardia di Finanza ha eseguito 8 arresti per corruzione

Appalti truccati a Lecce: la Guardia di Finanza ha eseguito 8 le persone arrestate per corruzione. Ben 29 gli indagati

Appalti truccati a Lecce: la Guardia di Finanza ha eseguito 8 arresti per corruzione

Un duro colpo alla corruzione e ai reati contro la Pubblica Amministrazione è stato inferto questa mattina dalla Guardia di Finanza di Lecce, che ha eseguito 13 misure cautelari personali. L’operazione, scattata su richiesta della Procura della Repubblica di Lecce e con provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari, ha portato all’arresto di una persona in carcere mentre per altre sette sono stati disposti gli arresti domiciliari.

L’articolata attività d’indagine, coordinata dalla Procura e condotta dalla Compagnia di Gallipoli, ha scoperchiato un sistema di appalti pilotati e concorsi pubblici truccati nel Comune di Sannicola, in provincia di Lecce. Non solo arresti: sono state emesse anche misure interdittive del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione nei confronti di due imprenditori, e obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria per altre tre persone.

Appalti truccati a Lecce: la Guardia di Finanza ha eseguito 8 arresti per corruzione

Sono ben 29 gli indagati, tra amministratori e funzionari pubblici, professionisti e imprenditori, che dovranno rispondere a vario titolo di reati gravissimi. Tra le accuse spiccano l’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture, peculato, falsa testimonianza, intercettazione abusiva, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso in atti pubblici, e falsificazione in graduatorie di concorsi pubblici e documenti di gara.

L’indagine ha svelato un “meccanismo oliato e perverso” che andava avanti da diverso tempo

Le indagini della Guardia di Finanza hanno rivelato un modus operandi consolidato da molto tempo, tanto che diverse procedure di appalto venivano sistematicamente inquinate. La scelta del contraente, in molti casi, veniva fraudolentemente indirizzata verso soggetti economici o candidati conniventi e vicini ad amministratori pubblici di spicco del Comune di Sannicola.

Un meccanismo oliato e perverso che, secondo gli investigatori, serviva anche ad alimentare il bacino elettorale degli stessi amministratori.