Che l’Onu difendesse Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi occupati, contro le sanzioni imposte dagli Stati Uniti, era prevedibile. Meno scontata è stata la presa di posizione della Commissione europea, che ha condannato apertamente le sanzioni, definendole contrarie ai principi del diritto internazionale.
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L’Ue condanna le sanzioni Usa ad Albanese
“L’Ue sostiene fermamente il sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite e si rammarica profondamente della decisione di imporre sanzioni a Francesca Albanese”, ha detto il portavoce della Commissione europea per gli Affari esteri Anouar El Anouni.
“L’Ue – ha aggiunto – continua a sostenere gli sforzi volti a intraprendere indagini indipendenti sulle violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, comprese quelle che potrebbero configurarsi come crimini internazionali”.
Un gesto forte, che mette in luce la colpevole assenza del governo italiano.
Il silenzio di Meloni e Tajani
Di fronte all’attacco politico a una cittadina italiana che svolge un incarico delicatissimo, la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani tacciono. E quando non tacciono, attaccano per bocca degli esponenti dei loro partiti di appartenenza.
L’attacco di Procaccini (FdI) ad Albanese
Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia ha definito Albanese “inadeguata”, ha tirato fuori le accuse di falsificazione del curriculum e ha liquidato il tutto con un “non mi interessa cosa ci sia scritto sul suo passaporto, è indifendibile”.
Un attacco finalizzato solo a screditare chi denuncia. Perché il vero punto è proprio questo: Albanese ha osato dire ciò che troppi evitano. Ha scritto, nero su bianco, che il genocidio in corso a Gaza è anche una macchina di profitto. Che arricchisce produttori di armi, aziende tecnologiche, colossi dell’industria bellica. Tra questi anche Leonardo, partecipata dallo Stato italiano.
Le opposizioni reagiscono con forza
Le opposizioni hanno reagito con forza. Pd, M5S e Avs hanno chiesto un’informativa urgente di Tajani. Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, ha denunciato il tentativo di mettere il bavaglio a chi alza la voce: “E il governo dei patrioti che fa? Niente. Sta muto. Tra una figuraccia e l’altra, Meloni e Tajani vengano in Parlamento a metterci la faccia”.
Danilo Della Valle (M5S) ha portato la questione a Bruxelles, con un’interrogazione alla Commissione Ue: “Le sanzioni Usa violano i principi dell’Unione e minano l’integrità delle istituzioni internazionali”.
E ha chiesto un’azione concreta per difendere l’indipendenza dei relatori speciali dell’Onu. Albanese è anche cittadina europea: proteggerla significa difendere i valori su cui si fonda l’Ue.
E invece? Mentre Bruxelles parla, Roma si gira dall’altra parte. Il governo italiano non ha espresso neanche una parola in difesa di Albanese. Non solo non la tutela, ma si accoda a chi la attacca, come appunto Procaccini.
Avs presenta petizione on line a sostegno della relatrice speciale delle Nazioni Unite
“La Presidente Meloni ha detto no alle sanzioni contro Israele e alla sospensione degli accordi militari con Netanyahu, ma rimane muta davanti alle rappresaglie politiche contro chi combatte per la verità e la giustizia. Il suo silenzio è l’immagine plastica della pavidità e dell’ipocrisia con cui questo governo agisce: debole con i forti, e indifferente verso chi difende la dignità umana. Io sto al fianco di Francesca Albanese, che ha svolto il suo mandato con rigore, indipendenza e coraggio. E chiedo al governo italiano di rompere il silenzio, condannare le sanzioni decise da Trump, e difendere una nostra connazionale che oggi rappresenta la coscienza del diritto internazionale”, ha detto Angelo Bonelli di Avs.
Che assieme a Nicola Fratoianni ha lanciato un petizione on line a sostegno della relatrice speciale Onu. Elly Schlein, leader del Pd, ha parlato di un “silenzio imbarazzante”, sottolineando che il governo non ha speso una parola per una cittadina italiana che ricopre un ruolo fondamentale nelle Nazioni Unite.
La condanna di Amnesty International delle sanzioni Usa
Anche Amnesty International ha espresso una dura condanna: “Questo è un vergognoso attacco ai principi della giustizia internazionale. Francesca Albanese promuove i diritti umani e il diritto internazionale. Le sanzioni sono arrivate pochi giorni dopo la pubblicazione di un nuovo rapporto che denuncia come diverse aziende abbiano tratto profitto dall’occupazione israeliana, dall’apartheid e dal genocidio in corso a Gaza”.
Francesca Albanese non è sola. Ma è stata lasciata sola da chi avrebbe dovuto difenderla per primo: il suo governo. Quello che ama definirsi “dei patrioti”, ma che si gira dall’altra parte quando una cittadina italiana viene colpita per aver fatto semplicemente il proprio dovere.