Gli Stati Uniti venderanno armi alla Nato che, a sua volta (e a sue/nostre spese), le invierà all’Ucraina, per essere impiegate nella guerra contro la Russia. È il nuovo “regalino” confezionato da Donald Trump per noi “alleati” atlantici. Il presidente ha infatti dichiarato ieri alla NBC di aver raggiunto un accordo con la Nato affinché gli Stati Uniti inviino armamenti a Kiev a spese dell’Alleanza, che pagherà tali armi “al cento per cento”. “Invieremo i Patriot alla Nato, e poi la Nato li distribuirà”, ha aggiunto.
Inviate anche armi offensive
Due funzionari dell’amministrazione Usa avevano preannunciato l’operazione al portale Axios, precisando che ciò non significa che gli Usa armeranno le forze ucraine. “Il presidente invierà armi difensive alla Nato, che a sua volta può decidere cosa farne: noi non stiamo inviando armi all’Ucraina“, avevano detto. Le forniture, aveva però aggiunto un funzionario, “potrebbero includere anche armi offensive, e non solo sistemi per la difesa aerea”.
Per Kellog una settimana di incontri a Kiev
Sempre ieri Trump ha annunciato che lunedì farà una dichiarazione importante sulla Russia. Intanto il rappresentante speciale del presidente degli Stati Uniti per l’Ucraina, Kitt Kellogg, ha fatto sapere che sarà a Kiev tutta la prossima settimana.
Spese per le armi: colloquio Meloni-Dombrovskis
Sempre in tema di corsa alle armi, ieri la premier Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il commissario europeo all’Economia, alla produttività, Valdis Dombrovskis. “Al centro del colloquio – si legge in una nota della Presidenza del Consiglio – le prospettive dell’economia europea e globale. Particolare attenzione è stata riservata all’interazione tra l’attuazione del patto di stabilità e crescita e le spese per la sicurezza”. Cioè armi.
L’affondo di Conte: “Autogol della premier“
E sulla corsa al riarmo è intervenuto ieri con un lungo post il presidente M5s, Giuseppe Conte: “Sul riarmo Meloni ha fatto un favore alla Germania e si trova anche sotto ricatto: o spendiamo in armi o ci penalizzano su tagli e deficit dell’Italia”, ha postato. “Lo ha fatto già intendere il commissario europeo Dombrosvkis nelle scorse ore”, ha aggiunto Conte, “E poco fa è uscito da Chigi con parole chiare: ‘Abbiamo parlato di aumenti sulla Difesa. Sono i frutti di un capolavoro in pochi passi: Meloni firma in Europa il nuovo Patto di stabilità con 13 miliardi di tagli l’anno ai danni anche di sanità, scuola, infrastrutture e investimenti. Meloni, Crosetto, Tajani & Co. chiedono e ottengono in Europa di superare i vincoli europei per spendere più in armi. Mentre restano i limiti per la sanità e tutto il resto. Esultano pure”, ha aggiunto il presidente M5s.
Che conclude: “Ora che molti Paesi europei – Germania in testa – iniziano a sfruttare questa regola per spese pazze in armi, dall’Europa ci dicono: se attivate anche voi la nuova clausola europea per spendere di più in armi, noi vi veniamo incontro sui problemi che l’Italia ha sul deficit. È il capolavoro di Meloni: un’Italia condannata a partecipare a questa forsennata corsa al riarmo in sede Nato, in Europa, dappertutto. Un autogol clamoroso”.