Le Lettere

Agenda Draghi forever

Il centrodestra ha vinto perché gli elettori hanno capito che l’altra parte voleva sempre e solo l’Agenda Draghi col suo corollario di tagli al welfare e abusi contro la Costituzione.
Ennio Sarpi
via email

Gentile lettore, allora gli elettori hanno capito male, perché dall’altra parte non c’era solo Letta che brandiva l’Agenda Draghi urlando In hoc signovinces, ma c’era anche Conte che da quell’Agenda si dissociava totalmente. Gli elettori non hanno capito che, senza dirlo, la destra era interamente votata all’attuazione dell’Agenda Draghi. E infatti ora lo vediamo: via il Reddito di cittadinanza, blocco delle pensioni con il congelamento delle rivalutazioni Istat, No al salario minimo che c’è in tutta Europa, riduzione dei salari reali (-7,5% in 4 anni) per abbassare i costi di produzione facendone pagare il prezzo ai lavoratori, tutela di balneari, taxisti, ecc., nessun vero contrasto all’evasione (Le tasse? Un pizzo di Stato; l’Agenzia delle entrate? Un’azienda di estorsioni), depotenziamento della Sanità e crescita abnorme delle spese militari. Inoltre: sostanziale immunità alle forze di polizia e ai servizi segreti anche quando commettono reati, riduzione degli spazi di protesta, intimidazioni alla stampa con querele a raffica. Che altro doveva fare questo governo per attuare l’Agenda Draghi? Doveva fucilare i cittadini indigenti? Ah, dimenticavo la Costituzione! Eletto alla seconda carica dello Stato uno che colleziona busti di Mussolini e ha detto in un’intervista che nella Costituzione non c’è scritto che è antifascista (Repubblica 22.04.2023). Certo, era meglio scriverlo o fare un disegnino.

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