La senatrice M5S Elena Sironi è una grande conoscitrice delle vicende milanesi ed è stata una delle più accanite oppositrici della proposta di legge (poi decaduta) del Salva-Milano. A lei abbiamo chiesto un giudizio sulle nuove indagini che si sono abbattute sulla giunta di Beppe Sala. Il giudizio è tranchant. Come lo è quello nei confronti del centro-destra, che in queste ore è sulle barricate nel chiedere la testa del primo cittadino milanese. Dimenticandosi che fino a pochi giorni fa, proprio il centro-destra ha avallato ogni iniziativa urbanistica di Sala. A partire dalla sciagurata norma del Salva-Milano…
Senatrice, è una sorpresa quanto sta avvenendo al Comune di Milano?
“Per chi è attivo sul territorio come il Movimento, direi di no. Non è una novità, almeno per noi che seguiamo queste vicende e le denunciamo inutilmente un decennio. Ora sembra proprio che i nodi stiano venendo al pettine. Anticipare i giudizi della magistratura non è mai una buona cosa, però ci sono degli indizi, dei segnali, piuttosto forti”.
Sala dovrebbe dimettersi?
“Se mi trovassi nella sua posizione, mi dimetterei immediatamente”.
La destra chiede le dimissioni di Sala per come ha gestito l’urbanistica milanese fino a oggi. Ne ha la titolarità, visto quanto è successo col Salva-Milano?
“In aula al Senato più e più volte ho sottolineato la sfacciataggine di ciò che è stato il Salva-Milano. Una proposta di legge che era stata presentata alla Camera con le firme dei quattro partiti di maggioranza. Poi si è saputo che era stata scritta a quattro mani con quegli indagati che cercavano di cancellare i capi d’accusa, di disinnescare i procedimenti in corso. Alla Camera non si sa come, la legge è stata approvata anche dal Pd… Al Senato come 5 Stelle abbiamo sostenuto l’appello di quegli urbanisti, docenti universitari, cittadini e dei comitati, affinché il Salva-Milano non venisse approvata per i profili di incostituzionalità e ingiustizia. E siamo riusciti a convincere sia la maggioranza che il Partito democratico. Ma è stata una cosa gravissima. Quindi i partiti di maggioranza non hanno nulla di cui vantarsi, perché con il loro comportamento, hanno avallato l’azione del Sindaco, della sua giunta e della commissione paesaggio, che è illegittima”.