Urbanistica a Milano, la Cassazione “suggerì” ai pm in quale direzione indagare

Fu la Cassazione a "indicare" la direzione delle future indagini sull'urbanistica in quella che è stata l'unica sconfitta dei pm milanesi.

Urbanistica a Milano, la Cassazione “suggerì” ai pm in quale direzione indagare

Fu la Corte di Cassazione con una sentenza del 2023 a “suggerire” alla procura la direzione verso la quale indagare sull’edilizia milanese, prima onda dello tsunami che un anno e mezzo dopo avrebbe portato agli arresti domiciliari e in carcere imprenditori e architetti, fra cui Manfredi Catella e l’ex assessore Giancarlo Tancredi. A svelare il particolare (non secondario) La Presse, che ha ricostruito l’iter.

L’origine fu il sequestro Hidden Garden di Bezziccheri

Per trovare il primo nucleo delle inchieste, bisogna tornare all’autunno 2022, quando la pm Marina Petruzzella, da poco arrivata a Milano da Palermo, si ritrova sulla scrivania il fascicolo riguardante il palazzo nel cortile ‘Hidden Garden‘ dei costruttori di Bluestone di Andrea Bezziccheri, ora in carcere per corruzione. Il capo d’imputazione era abusi edilizi per aver demolito due palazzine di 12 metri per costruire un unico immobile di 27 metri a carico di Bezziccheri e 3 funzionari del Comune di Milano.

La pm Petruzzella dispone il sequestro ma viene sconfitta (l’unica volta)

Nell’ottobre 2022 la pm sequestra il cantiere d’urgenza dopo aver chiesto a vari procuratori aggiunti di controfirmare il provvedimento. Lo fa l’ex aggiunto Alberto Nobili, prossimo alla pensione. Il 24 ottobre la gip Daniela Cardamone rigetta il sequestro. L’ordinanza del gip è confermata dal Riesame. La Procura impugna in Cassazione. Ad aprile 2023 gli ermellini le danno ragione rinviando le carte al Riesame, che motiverà nuovamente a favore di costruttori. Quel provvedimento cautelare diventerà definitivo in un’altra sezione della Cassazione in quello che, a oggi, è l’unico provvedimento in cui i pm hanno subito una ‘sconfitta’ da quando sono partite le indagini sull’urbanistica.

Nelle motivazioni, l’assist alla procura per le indagini future

Nelle motivazioni di quella sentenza la Cassazione specifica: ci si occupa “in questa sede” della “legittimità dei titoli edilizi abilitativi rilasciati” ma non “sotto il profilo della relativa tipologia di ristrutturazione” o di “nuova opera”, scrivono. Tra parentesi indicano a quali sentenze della sezione specializzata in materia ambientale e urbanistica fare riferimento. Per la Procura è un assist.

Con i nuovi reati contestati solo vittorie per la procura in tema di urbanistica

La pm non aveva infatti contestato l’utilizzo della categoria di “ristrutturazione edilizia” al posto di “nuova costruzione”, con i relativi sconti sugli oneri di urbanizzazione e il contributo di costruzione (oggi anche al vaglio della Corte dei Conti per i danni erariali), la possibilità di ricorrere alla procedura semplificata della Scia alternativa al permesso a costruire e l’aumento del carico urbanistico e quindi il reato di lottizzazione abusiva. Era il maggio 2023. Da quel momento è partita una valanga di inchieste con tutti questi profili che porteranno nel 2025 agli arresti per corruzione e falso.

Il pm valutano il ricorso per il mancato riconoscimento del reato di induzione (che riguarda anche Sala)

E ieri fonti vicine alla Procura hanno fatto sapere che i pm stanno valutando di presentare appello al Riesame contro l’ordinanza del gip Mattia Fiorentini che non ha riconosciuto l’ipotesi di reato di induzione indebita a dare e percepire utilità sul progetto dell’ex Pirellino che vede indagato anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

Nella sua ordinanza, infatti, il Gip aveva riconosciuto le pressioni esercitate nel 2023 da Catella, dall’architetto Stefano Boeri e dall’ex assessore Tancredi per far votare alla commissione paesaggio il progetto P39, ma aveva escluso la presenza di una “utilità” diretta per il presidente della commissione, Giuseppe Marinoni. In pratica, per il giudice mancava un elemento soggettivo del reato, ovvero il vantaggio ottenuto da Marinoni, che in quelle settimane si diceva “esterrefatto” e della “smaccata partigianeria” dell’assessore per il “duo Catella-Boeri”.

Per il Gip Marinoni si sarebbe convinto a votare il progetto (come piaceva a Catella-Boeri) per “sudditanza” ai vertici del Comune e per il “debito di riconoscenza” con Tancredi che lo aveva nominato senza che gli fosse stato “prospettato alcun vantaggio personale”. Per questo motivo non erano state riconosciute le esigenze cautelari necessarie agli arresti per quel capo d’imputazione. Una scelta che aveva permesso a Sala di dire che la sua posizione si era di molto alleggerita.

Per la procura il reato è chiaro

Ma per la Procura proprio “l’utilità” in capo a Marinoni sarebbe invece uno degli aspetti più chiari della vicenda e per questo motivo valuta l’impugnazione davanti al Riesame. Per decidere ha tempo fino al 9 agosto.