A poco più di 48 ore dal summit tra i presidenti russo Vladimir Putin e americano Donald Trump in Alaska, il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky (non invitato all’incontro) ha voluto precisare che “è impossibile parlare dell’Ucraina senza l’Ucraina e nessuno accetterà un simile formato”. “Pertanto”, ha aggiunto Zelensky “il dialogo tra il presidente degli Stati Uniti e Putin può certamente essere importante per il loro percorso bilaterale. Ma non possono decidere nulla sull’Ucraina senza di noi”.
Zelensky: “Una pace non giusta non durerà”
Come riporta Rbc Ucraina, il capo di Stato ucraino ha espresso la speranza che Trump sia consapevole di questo principio. Zelensky si è anche detto fiducioso in un vertice con Trump e Putin in futuro, perché “se si vuole porre fine alla guerra, allora è necessario un incontro del genere”. “Una pace simulata, non giusta, sicuramente non durerà a lungo e spingerà la Russia a occupare ancora più territori”, ha poi aggiunto Zelensky, “Siamo pronti a qualsiasi formato di incontro per fermare gli omicidi e porre fine alla guerra”.
Erdogan pronto a ospitare il summit trilaterale
Una posizione appoggiata pubblicamente dal presidente turco, Recep Tyyip Erdogan, che ieri aveva sentito al telefono Zelensky, al quale aveva ribadito che “qualsiasi negoziato senza l’Ucraina non porterà a una pace duratura”. Inoltre Erdogan ha confermato la disponibilità del suo Paese a organizzare un vertice tra i leader di Ucraina, Stati Uniti, Russia e Turchia.
Parla anche l’altra grande esclusa: l’Ue
Ma ieri si è fatta sentire anche l’altra grande esclusa dal vertice in Alaska, l’Unione Europea. E anche i leader europei hanno biasimato l’esclusione di Kiev. “Il popolo ucraino deve avere la libertà di decidere il proprio futuro. Il percorso per la pace in Ucraina non può essere deciso senza l’Ucraina”, si legge infatti in una dichiarazione congiunta sottoscritta da 26 Paesi membri, “Negoziati seri possono solo avvenire nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità”.
“Noi, i leader dell’Ue – prosegue la dichiarazione alla quale non si è associata l’Ungheria – accogliamo con favore gli sforzi del presidente Trump volti a porre fine alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e a conseguire una pace e una sicurezza giuste e durature per l’Ucraina”.
I capi di Stato e di governo ricordano che “la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha implicazioni più ampie per la sicurezza europea e internazionale: condividiamo la convinzione che una soluzione diplomatica debba tutelare gli interessi vitali dell’Ucraina e dell’Europa in materia di sicurezza”.
Appoggio incondizionato a Kiev
“L’Ue, in coordinamento con gli Stati Uniti e altri partner che condividono gli stessi principi, continuerà a fornire sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina, che sta esercitando il suo diritto intrinseco all’autodifesa. Continuerà inoltre a sostenere e ad applicare misure restrittive nei confronti della Federazione russa”, conclude la dichiarazione, ribadendo “il diritto intrinseco dell’Ucraina di scegliere il proprio destino” assicurando che “continuerà a sostenere l’Ucraina nel suo percorso verso l’adesione all’Ue”.
“Prematuro parlare di cattivo accordo”
E circa la paventata cessione di territori da parte ucraina alla Russia, accennata due giorni fa da Trump, la portavoce della Commissione Europea ieri ha dichiarato che per ora è “prematuro” parlare di un “cattivo accordo”, visto che si tratta di semplici “speculazioni”.
“Ci prepariamo al vertice, la nostra posizione è chiara e lavoriamo con l’Ucraina perché la sua posizione sia presente al vertice”, ha sottolineato, ricordando la call di oggi organizzata dal cancelliere tedesco Fredrich Merz, alla quale il presidente Trump, il suo vice, Jd Vance, Zelensky, i leader europei (Meloni compresa), il segretario della Nato, Mark Rutte, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa e quello della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che nel tardo pomeriggio parteciperà anche alla riunione virtuale della coalizione dei Volenterosi organizzata da Emmanuel Macron.