Parole destinate a scuotere gli equilibri geopolitici arrivano dall’Iran. Mohammad Sadr, membro del Consiglio per il Discernimento degli Interessi del Sistema, ha accusato la Russia di aver collaborato con Israele durante la guerra dei 12 giorni, lo scontro armato che lo scorso giugno ha visto contrapporsi Teheran e Tel Aviv.
In un’intervista rilasciata nella notte ai media iraniani, Sadr ha dichiarato che “la Russia ha fornito a Israele informazioni sui centri di difesa aerea dell’Iran”. Un’accusa senza precedenti, che rimette in discussione l’intesa strategica firmata a gennaio tra i due Paesi.
“Un partenariato privo di valore”
Il dirigente iraniano ha definito “privo di valore” il presunto partenariato con Mosca, riferendosi al trattato di cooperazione strategica sottoscritto il 17 gennaio scorso a Mosca dai presidenti Vladimir Putin e Masoud Pezeshkian. L’accordo prevedeva il rafforzamento delle relazioni bilaterali, soprattutto in ambito militare, ma – ha ricordato Sadr – non equivale a un patto di difesa reciproca, come invece quello siglato dalla Russia con la Corea del Nord.
Secondo osservatori iraniani, la Russia si sarebbe limitata a condannare verbalmente gli attacchi israeliani di giugno, senza però adottare misure concrete né sul piano militare né su quello diplomatico.
L’accusa a Israele per la morte di Raisi
Nel corso dell’intervista, Sadr ha rilanciato anche le accuse contro Israele per la morte dell’ex presidente iraniano Ebrahim Raisi, deceduto a maggio in un incidente aereo. “Fin dal primo momento ho detto che si trattava di un assassinio, opera di Israele”, ha affermato, aggiungendo che l’azione sarebbe stata un messaggio diretto a Teheran: “Se continua, noi proseguiremo”.
Le tensioni dopo gli attacchi di giugno
Lo scorso giugno Israele aveva condotto una serie di attacchi mirati contro siti militari iraniani, uccidendo alti comandanti e scienziati nucleari. Azioni che hanno ulteriormente aggravato la crisi tra i due Paesi e alimentato sospetti all’interno della leadership iraniana sul reale sostegno di Mosca a Teheran.