Forfait di Schillaci al Meeting di Rimini. Il ministro commissariato dopo la querelle Nitag. E intanto Gemmato scalda i motori

Annullata all'ultimo minuto la presenza di Schillaci al festival ciellino. Segno che la vicenda Nitag è una ferita aperta per la maggioranza

Forfait di Schillaci al Meeting di Rimini. Il ministro commissariato dopo la querelle Nitag. E intanto Gemmato scalda i motori

Sparito dai radar. Tenuto in disparte. In pratica silenziato, come si addice a un ministro tecnico la cui poltrona è molto più che traballante. Parliamo del ministro della Salute, Orazio Schillaci, naturalmente, che ieri ha dato forfait all’ultimo minuto anche al Meeting di Rimini. Schillaci era infatti atteso nel pomeriggio al panel “La salute un bene per tutti”. Invece ha mandato solo un videomessaggio. Sebbene l’ufficio stampa abbia tentato di minimizzare, parlando di una diserzione nota da giorni, la sua presenza fino a ieri mattina era confermata.

Maggioranza spaccata dalla questione Nitag

Una diserzione segno evidente che la vicenda dell’azzeramento delle nomine della comitato Vaccini (Nitag) a causa dei due medici No Vax, è ancora un nervo scopertissimo nella maggioranza. Soprattutto tra Lega (che vorrebbe la testa di Schillaci, per blandire l’elettorato antivaccinista, in nome del “pluralismo scientifico”, qualunque cosa significhi) e Forza Italia, che si è schierata per la scienza. In mezzo, Fratelli d’Italia, partito dilaniato, con la leader Giorgia Meloni molto arrabbiata per tutta la gestione dell’intera vicenda.

“Non faccio l’agenda del ministro Schillaci: il ministro Schillaci ha fatto delle nomine per una commissione e ha deciso poi di cancellare queste nomine, vedremo cosa deciderà, è una scelta che compete al ministro e fa bene a fare quello che reputa opportuno”, ha commentato ieri il responsabile organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli arrivando al Meeting.

Dopo le regionali Gemmato a capo del Dicastero

Come spiegava nei giorni scorsi su La Notizia, Giulio Cavalli, è in corso il commissariamento politico del dicastero. La scelta del governo Meloni è evitare scosse prima delle regionali di settembre e ottobre (Marche 28–29 settembre; Valle d’Aosta 28; Toscana 12–13 ottobre). Poi dovrebbe scattare il rimpasto. Il nome caldo è sempre quello di Marcello Gemmato, oggi sottosegretario molto vicino a Meloni. Ha già sfiorato la promozione a viceministro (carica congelata due volte tra giugno e luglio), ma l’ipotesi che sieda presto sulla poltrona più alta del ministero è sempre più probabile.