Rai, nuova crociata della Lega contro PresaDiretta con strizzata d’occhio ai No Vax per la puntata sui vaccini: “Servizio a senso unico”

E la presidente della commissione di Vigilanza Rai, Floridia, scende in campo sull'affaire Ciocci: "Meloni ha paura"

Rai, nuova crociata della Lega contro PresaDiretta con strizzata d’occhio ai No Vax per la puntata sui vaccini: “Servizio a senso unico”

La bloccano da un anno e mezzo perché non riescono ad accordarsi sulle poltrone; evitano con grande cura di attuare la direttiva europea sulla libertà di stampa all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo, ma quando c’è da strizzare l’occhio ai No Vax, la Lega invoca l’intervento della commissione di Vigilanza Rai.

Lega contro PresaDiretta per i vaccini

È accaduto ieri, quando i membri del Carroccio in Vigilanza hanno fatto fuoco e fiamme contro la trasmissione PresaDiretta, per la puntata dedicata ai vaccini, che, dicono, non avrebbe lasciato spazio al pluralismo.

“La puntata di ‘PresaDiretta‘ andata in onda ieri su Rai 3 in merito ai vaccini rappresenta un grave esempio di informazione a senso unico che contrasta con i principi di pluralismo e imparzialità che dovrebbero caratterizzare il servizio pubblico radiotelevisivo”, hanno affermati i leghisti.

“Trasmissione a senso unico”

“Abbiamo assistito – proseguono – a una trasmissione esclusivamente a favore di una tesi che non ha concesso alcuno spazio a chi sostiene posizioni diverse, riportate solo in maniera negativa in un servizio, impoverendo e mistificando così il dibattito su un tema delicato e importante”.

E, concludono, riprendendo un concetto già espresso dal ministro Francesco Lollobrigida circa la dignità di ogni teoria scientifica, anche la più assurda, chiedendosi “Il mandato del servizio pubblico, spesso rispettato, è assicurare un confronto aperto e democratico su tutti gli argomenti, permettendo a cittadini di formarsi un’opinione, anche attraverso il contraddittorio e la rappresentazione reale delle diverse prospettive”.

Floridia in campo per la vicenda Ciocci

Ma, strizzatine di occhi ai No Vax a parte, le acque in Rai restano agitate. Soprattutto per l’affair che riguarda il direttore del Tg1, Gian Marco Ciocci, chiamato dalla premier Giorgia Meloni a fare il suo personalissimo portavoce. Chiocci ha detto di non aver ancora preso una decisione, ma, certo, che il direttore del primo Tg delle reti pubbliche finisca dritto a palazzo Chigi, non depone certo per una Rai “imparziale e scevra” dall’influenza della politica (per usare un eufemismo).

E sul tema, ieri, è intervenuta anche la presidente della Vigilanza, Barbara Floridia con un post sui social: “Meloni invece di preoccuparsi di ciò che sta accadendo a Gaza, agli italiani, ai poveri che aumentano, ai libri che molte famiglie non potranno comprare ai propri figli, si preoccupa invece di chiamare a sé il direttore del tg1”. “Meloni ha capito che ormai la sua narrazione fa acqua da tutte le parti, serve lavorare su un’unica cosa che le riesce ancora benino: la propaganda”, aggiunge Floridia.

“Meloni ha paura”

“Mentre tutti aspettiamo che Chiocci da direttore del telegiornale più importante del servizio pubblico, chiarisca senza se e senza ma cosa vuole fare, perché il servizio pubblico non può vivere anche questa altra incertezza, una cosa è evidente: la Meloni inizia ad avere paura”, conclude.