Non poteva dirlo più chiaramente di così. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, commenta quanto avvenuto oggi, con lo sconfinamento dei droni russi in Polonia, evocando la Prima guerra mondiale, l’estate del 1914 “in cui nessuno voleva forse la guerra ma alla guerra mondiale si arrivò”.
Il capo dello Stato lancia un chiaro allarme, un avvertimento probabilmente rivolto anche ai leader europei: “Quello che allarma è che ci muoviamo su un crinale”, quindi “anche senza volerlo si può scivolare in un baratro di violenza incontrollabile”.
Mattarella evoca lo spettro del 1914
Il presidente della Repubblica non manca di richiamare le “minacciose dichiarazioni” della Russia nei confronti dei Paesi europei, definendole “un elemento che induce all’allarme”. Con “il rischio estremamente alto che si scivoli in un conflitto di dimensioni inimmaginabili e incontrollabile”, afferma parlando durante la sua visita in Slovenia.
Mattarella cita il luglio del 1914, la fase che ha seguito l’attentato di Sarajevo e che ha portato – dopo le minacce tra le grandi potenze – allo scoppio della Grande guerra ad agosto. Anche oggi, come allora, potrebbe esserci “imprudenza nei comportamentI”, secondo il capo dello Stato. Che condanna apertamente lo sconfinamento dei droni in Polonia, definendolo un “episodio gravissimo”.
I richiami del presidente della Repubblica si allargano poi alla situazione in Medio Oriente: Mattarella parla di “uguale preoccupazione” per quanto avvenuto in Qatar: secondo il capo dello Stato “è inaccettabile che si violi la sovranità di un Paese”, come fatto dal governo israeliano con l’attacco a Doha di ieri.