Da Left e Patrioti arriva l’avviso di sfratto per Ursula. Depositate due mozioni di sfiducia per la morbidezza con Netanyahu e le tante promesse mancate

Da Left e Patrioti avviso di sfratto per Ursula. Depositate due mozioni di sfiducia per la morbidezza con Isralee e le tante promesse mancate

Da Left e Patrioti arriva l’avviso di sfratto per Ursula. Depositate due mozioni di sfiducia per la morbidezza con Netanyahu e le tante promesse mancate

Sarà un autunno caldo, se non addirittura rovente, per Ursula von der Leyen. All’Eurocamera, già a inizio ottobre, potrebbero tenersi ben due voti di sfiducia nei confronti della leader dell’Unione Europea e dell’intera Commissione UE. Infatti la presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, ha informato i capigruppo che sono state ufficialmente presentate due mozioni di censura: una dalla Sinistra UE (The Left) e una dai Patrioti, entrambe corredate da un numero sufficiente di firme.

Ora la questione passa ai servizi legali del Parlamento, che dovranno verificare la validità dei testi e delle firme secondo l’articolo 131 del Regolamento di procedura. Un iter di controllo dai tempi incerti, anche se c’è un precedente, come ricorda l’Ansa: la mozione di sfiducia presentata lo scorso luglio dal conservatore rumeno George Piperea, che ha richiesto circa una settimana per essere validata.

Proprio per questo diverse fonti a Bruxelles ritengono che la votazione potrebbe tenersi già nella prima plenaria di ottobre, prevista dal 6 al 9 a Strasburgo. Resta però da chiarire se le due mozioni possano essere votate nella stessa sessione. Come spiegano le stesse fonti all’Ansa: “La presidenza sta ancora consultando il regolamento, poiché si tratta di una situazione senza precedenti”.

La Sinistra sfida Ursula von der Leyen

A muoversi per primi sono stati gli europarlamentari del gruppo The Left, che contestano a von der Leyen sia l’accordo sui dazi, ritenuto svantaggioso, sia l’eccessiva morbidezza nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per la brutale guerra nella Striscia di Gaza.

“Per la prima volta nella storia del Parlamento europeo, una mozione di censura della Commissione europea presentata dal gruppo politico della Sinistra sarà sottoposta al voto della plenaria, avendo ottenuto il minimo necessario di 72 firme di eurodeputati che la sostengono”, ha annunciato a Strasburgo la co-presidente francese del gruppo The Left, Manon Aubry. Secondo lei la mozione è “sostenuta da un’ampia coalizione di eurodeputati” e mira a chiedere le dimissioni dell’intera Commissione UE. La mozione afferma che la presidente Ursula von der Leyen e il suo Collegio di commissari hanno firmato una serie di accordi commerciali dannosi senza alcun mandato democratico, con l’aggravante di aver “acconsentito a ogni richiesta dell’allora presidente americano Donald Trump”.

Inoltre, sempre secondo la Sinistra UE, la Commissione “non è intervenuta contro le sistematiche violazioni del diritto internazionale da parte del governo israeliano a Gaza”. Non mancano, infine, le contestazioni sulle “gravi mancanze della presidente in termini di trasparenza e responsabilità” e sull’“incapacità della Commissione di affrontare le crescenti crisi sociali e climatiche, a seguito di significativi passi indietro sotto l’egida del cosiddetto programma di semplificazione della Commissione”.

Esulta il Movimento 5 Stelle

Una mozione fortemente sostenuta dal Movimento 5 Stelle, che aderisce al gruppo The Left, come emerge da una nota della delegazione pentastellata all’Europarlamento: “È sicuramente positivo che un gruppo di europarlamentari realmente progressisti abbia sottoscritto con successo, dietro la regia del nostro gruppo, una mozione di censura a Ursula von der Leyen. Il discorso sullo Stato dell’Unione da lei sostenuto ha mostrato ancora una volta la distanza di questa Commissione dalla vita reale, dalla sofferenza di chi cerca un posto di lavoro e di chi non arriva a fine mese”.

Patrioti all’attacco

La seconda mozione, invece, è stata depositata dal gruppo di estrema destra dell’Europarlamento “Patriots for Europe”. A darne notizia è stata la vicepresidente del gruppo, l’ungherese Kinga Gál, secondo cui “abbiamo presentato una mozione di censura contro la Commissione europea, perché sotto la presidenza di von der Leyen non è riuscita ad affrontare le questioni più urgenti che l’Europa si trova ad affrontare: pace, commercio, competitività, migrazione”. E ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di una nuova leadership che rappresenti i veri interessi degli europei”.