La richiesta di istituire una no-fly zone sopra l’Ucraina torna al centro del dibattito internazionale. A rilanciarla è stato il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, che in un’intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha sottolineato come la questione vada discussa a livello di alleanza, non solo da Varsavia.
“Abbiamo già parlato di questa idea un anno fa, quando Joe Biden era ancora presidente degli Stati Uniti. Tecnicamente, noi come Nato e come Unione Europea saremmo in grado di farlo, ma non è una decisione che la Polonia possa prendere da sola. Deve essere condivisa con i nostri alleati”, ha dichiarato Sikorski.
Il ministro ha aggiunto che, se l’Ucraina dovesse chiedere supporto diretto per l’abbattimento dei droni russi sul proprio territorio, la misura potrebbe risultare “vantaggiosa” anche per Varsavia. “Se volete la mia opinione personale – ha detto – credo che dovremmo pensarci”.
La replica di Medvedev alla richiesta della Polonia: “Sarebbe guerra Nato-Russia”
Alle parole di Sikorski ha risposto Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente della Federazione. In un messaggio pubblicato sul suo canale Telegram, ripreso dall’agenzia Tass, il politico ha lanciato un monito: “Permettere ai Paesi della Nato di abbattere i droni russi sull’Ucraina significa dichiarare guerra tra l’Alleanza e la Russia”.
Medvedev ha definito l’idea di una no-fly zone “una provocazione di Kiev e di altri idioti”, avvertendo che la sua attuazione comporterebbe “solo una cosa: la guerra della Nato contro la Russia”.