Ora che l’ha detto persino il ministro della Difesa, Crosetto, siamo tutti più tranquilli: “Non siamo pronti né ad un attacco russo né ad un attacco di un’altra nazione”. Ammesso che lo saremmo mai contro la prima potenza nucleare del pianeta. Ma preso atto dell’evidenza, il titolare del dicastero della guerra non demorde.
“Lo dico da più tempo – incalza -. La gente non vuole sentire parlare di necessità di difesa, ma io penso che il mio compito sia quello di mettere questo Paese nelle condizioni di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci”. Qualche pazzo tipo i polacchi che spingono l’escalation con Mosca, chiedendo agli alleati una No fly zone sull’Ucraina trasformandoci in bersaglio? O come Macron e Starmer, due leader sulla via del tramonto che, alla testa dei cosiddetti volenterosi, non vedono l’ora di inviare truppe al fronte per piombarci nella terza guerra mondiale?
Ma deposto per un attimo l’elmetto, Crosetto imbraccia subito il moschetto: “Come sentinelle dell’Est abbiamo già degli F-35, degli Eurofighter, oltre duemila soldati, siamo tra i primi contributori in assoluto nella Nato sul fianco Est e noi abbiamo anche il fianco Sud – argomenta -. Il contributo che abbiamo dato finora è abbastanza, se poi dovremo incrementarlo, e ci verrà formalmente chiesto, perché io ad oggi ho visto solo una dichiarazione di Rutte ma non una formale richiesta all’Italia, decideremo”.
Il collega Giorgetti trema solo all’idea. “Gli impegni internazionali connessi alle spese per la difesa e il sostegno all’Ucraina non sono gratis”, ma “sono un elemento nuovo che dobbiamo considerare”, ha avvisato domenica scorsa il ministro dell’Economia. Giustamente preoccupato che, tra impegni Nato (il 5% del Pil) e forniture militari/finanziarie a Zelensky, restino le briciole per la prossima Manovra. Rimane un mistero perché diavolo mai Mosca avrebbe lanciato i suoi droni – ipotesi peraltro smentita dal Cremlino – sui cieli polacchi avvicinando il “dirupo” che tanto preoccupa Crosetto.
Per l’analista Andrew Spannaus non ha senso: “Che vantaggio avrebbe Putin di attirare più F-35 in Polonia, e un rafforzamento delle difese aeree, quando da anni chiede esattamente il contrario?”. Qualcuno lo spieghi agli strateghi della Nato.