Unicredit è costretta a rivedere i suoi piani in Italia e la colpa è del governo. Lo dice chiaramente l’amministratore delegato, Andrea Orcel, intervenendo alla Ceo conference di Bank of America. Un messaggio che si riferisce all’operazione su Banco Bpm, abbandonata dopo la decisione dell’esecutivo di esercitare il golden power: “Abbiamo provato qualcosa che non ha funzionato per ragioni esterne, ma ora abbiamo tutti imparato la lezione che non ha nulla a che fare con la transazione in sé, ma ha a che fare con l’interferenza del governo”.
Unicredit rivede i suoi piani e spera nella Germania
Il piano di crescita interna di Unicredit è stato messo in ghiaccio dopo il lancio dell’offerta su Bpm e ora è stato rivisto. Quindi Orcel spiega che bisogna accelerare in Italia “senza un’operazione di fusione e acquisizione”. Per Unicredit resta aperta la strada tedesca, ma non senza difficoltà. Sull’operazione per Commerzbank, Orcel spiega che viene rispettato il governo tedesco, considerato “uno stakeholder cruciale: speriamo che nel tempo vedano la luce e che la veda anche Commerzbank”.
In ogni caso, per ora Orcel si dice tranquillo, sostenendo che può aspettare e che l’operazione in Germania non è necessaria. Non manca un attacco anche ai governi europei, che per Orcel hanno “una visione sulle banche che li porta a essere molto più coinvolti nelle decisioni e a interferire molto di più”. L’operazione tedesca resta comunque complicata, con la ceo di Commerzbank, Bettina Orlopp, che ribadisce come, “alle valutazioni attuali, una transazione non ha davvero senso”.