Energia, banche, criptovalute, navi. Su queste voci prende forma il 19esimo pacchetto di sanzioni alla Russia proposto dalla Commissione europea e che ora dovrà essere approvato dagli Stati membri. Ad illustrarlo è stata la presidente Ursula von der Leyen.
L’Europa non cambia verso
L’Europa dunque non cambia verso e insiste con l’arma delle sanzioni a Mosca per tentare di mettere pressione allo zar. Un doppio standard rispetto ad Israele verso cui solo qualche giorno fa l’Ue ha proposto una stretta timida e tardiva che esclude comunque il settore delle armi e Benjamin Netanyahu.
“La principale fonte di reddito della Russia per finanziare la sua guerra illegale – ha ricordato l’Alta rappresentante Kaja Kallas – è ancora l’esportazione di energia. Proponiamo quindi: un divieto totale delle importazioni di gas naturale liquefatto russo entro gennaio 2027; la revoca delle restanti esenzioni per le società Rosneft e Gazprom Neft; e l’estensione delle sanzioni alla ‘flotta ombra’ russa e ai suoi facilitatori, incluse 118 nuove navi”. La flotta ombra è usata dai russi per eludere le sanzioni. In totale oltre 560 navi sono ora soggette a sanzioni Ue.
Dall’energia alle navi, dalle criptovalute alle banche: ecco dove colpiscono le sanzioni
Oltre al divieto totale di transazione per Rosneft e Gazprom Neft e al congelamento dei beni di altre società, la Ue perseguirà chi alimentala guerra della Russia acquistando petrolio in violazione delle sanzioni: von der Leyen ha specificato che saranno presi di mira raffinerie, operatori del settore petrolifero e aziende petrolchimiche in paesi terzi, inclusa la Cina. “E’ venuta l’ora di chiudere i rubinetti del gas dalla Russia”, ha detto von der Leyen.
Il nuovo pacchetto di sanzioni intende colpire anche il sistema di carte di credito nazionale messo a punto dalla Russia (MIR) nonché il sistema di pagamento veloce (SBP). In aggiunta, per la parte dedicata alla finanza, divieto totale delle transazioni sulle piattaforme di scambio di criptovalute e sulle criptovalute, restrizioni alla fornitura di servizi di cripto-asset e all’emissione di moneta elettronica ai cittadini russi e divieto totale delle transazioni su ulteriori banche in Russia e in paesi terzi (Kazakistan, Bielorussia, Kirghizistan, Tagikistan).
Mosca non si scompone
Mosca non dà segnali di nervosismo. “Nel nuovo pacchetto di sanzioni Ue tutte le innovazioni sono quantitative, non qualitative; si limitano a rafforzare e approfondire, niente di più. Quindi non vedo nulla di fondamentalmente nuovo. E il destino di questo pacchetto sarà lo stesso dei precedenti diciotto”, ha dichiarato il vice presidente del Senato russo, Konstantin Kosaciov.