Da una parte la spinta autonomista, che darebbe più potere alle Regioni. Dall’altra proprio una critica alle stesse Regioni, considerate le vere colpevoli dei ritardi del Pnrr sulla Sanità. Dal governo arriva il solito scaricabarile che, però, stavolta contrasta con la volontà della maggioranza di puntare sull’Autonomia. Il caso è quello della realizzazione dei progetti del Pnrr in materia di Sanità: per il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, l’andamento del Piano “dipende quasi in via esclusiva dalle Regioni”.
Pnrr, per Foti la colpa dei ritardi sulla Sanità è delle Regioni
Rispondendo al question time alla Camera, Foti spiega che dalle Regioni “ci è stato detto di non preoccuparci”. L’interrogazione a Foti nasce dai ritardi della missione relativa alla salute: secondo un recente report della Cgil, è stato speso solo il 34,4% dei fondi disponibili e solo un terzo dei progetti è stato completato. Dati definiti “imbarazzanti” dalla deputata di Italia Viva, Maria Elena Boschi, ma che per Foti sono da attribuire alle Regioni.
Sempre in tema di Pnrr, Foti ha riepilogato: “Ad oggi sono attivi 447mila progetti, tutti finanziati, con un aumento di oltre 130mila progetti finanziati rispetto alla mia ultima comunicazione, dei quali 194mila conclusi, 28mila in fase di conclusione e 109mila in fase di esecuzione. Quanto ai ritardi, faccio presente che basterebbe consultare le banche dati e si potrebbe facilmente ricavare che ad oggi sono impegnati, dei 194,4 miliardi, ben 192 miliardi, pari al 99,8%”. Insomma, per il ministro non ci sono ritardi. Anche se tutti i report indipendenti dicono l’opposto.