Gaza, la Fondazione PerugiAssisi sostiene la Global Sumud Flotilla: “Il governo italiano invii aiuti con le portaerei”

L’appello di Flavio Lotti e Marco Mascia: l’Italia guidi un’operazione umanitaria urgente per rompere l’assedio di Gaza e soccorrere i civili

Gaza, la Fondazione PerugiAssisi sostiene la Global Sumud Flotilla: “Il governo italiano invii aiuti con le portaerei”

Un appello diretto al governo italiano perché intervenga con decisione a sostegno della popolazione civile di Gaza. È quello lanciato da Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, e da Marco Mascia, presidente del Centro diritti umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova.

I promotori hanno chiesto all’esecutivo di inviare le portaerei italiane “Cavour”, “Garibaldi” e “Trieste” cariche di viveri, medicinali e beni di prima necessità, in linea con l’iniziativa umanitaria avviata dalla Global Sumud Flotilla, che punta a rompere l’assedio navale di Gaza con una missione civile, nonviolenta e disarmata.

L’appello e il richiamo al diritto internazionale

Nella dichiarazione, Lotti e Mascia hanno ricordato la risoluzione 60/1 delle Nazioni Unite del 2005, secondo cui ogni Stato ha la responsabilità di proteggere la propria popolazione da genocidi, crimini di guerra e contro l’umanità. Se uno Stato non è in grado o non intende farlo, spetta alla comunità internazionale intervenire con strumenti diplomatici e umanitari.

“Chiedere alla Global Sumud Flotilla di rinunciare alla missione senza nominare i responsabili dei crimini è un gesto di ipocrisia e complicità”, hanno affermato i promotori, sottolineando che la società civile europea ha il diritto-dovere di agire per fornire assistenza umanitaria.

Il precedente di Sarajevo e i mandati della Corte penale internazionale

L’iniziativa si richiama alla missione del 1992 a Sarajevo, organizzata dai Beati i costruttori di pace per rompere l’assedio e attirare l’attenzione internazionale sul conflitto nei Balcani. Oggi, sottolineano Lotti e Mascia, la situazione a Gaza è aggravata dal fatto che la Corte penale internazionale ha già emesso mandati di arresto contro esponenti politici israeliani.

“Ogni ora di ritardo costa vite tra i bambini e la popolazione civile”, hanno aggiunto, sollecitando l’Italia ad assumere un ruolo guida: “La presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri guidino le operazioni di soccorso e chiedano ai leader europei e mondiali di fare altrettanto”.

Il blocco navale e la posizione della società civile

Secondo i promotori, il blocco navale imposto da Israele rappresenta un atto contrario al diritto internazionale: “Il mare antistante la Striscia di Gaza non appartiene a Israele, ma ai territori palestinesi occupati illegalmente”.

Per questo, la Fondazione PerugiAssisi ribadisce il sostegno alla Global Sumud Flotilla, chiedendo un’azione immediata che metta al centro il soccorso alla popolazione e il rispetto del diritto internazionale.