Rai, Gasparri contro Goracci: “Negazionista su Israele”. Insorgono Usigrai, Cdr e Ordine dei giornalisti: “Attacco inaccettabile”

Intanto la presidente della Vigilanza, Floridia, lancia l'allarme sulla riforma della Rai: "La proposta delle destre è da bloccare"

Rai, Gasparri contro Goracci: “Negazionista su Israele”. Insorgono Usigrai, Cdr e Ordine dei giornalisti: “Attacco inaccettabile”

Un attacco “a freddo”, rivolto contro una delle più brave e note inviate della Rai, Lucia Goracci. E’ quello lanciato ieri dal senatore Maurizio Gasparri dalla trasmissione Re-Start, su Rai3. “L’Italia è il Paese più impegnato, a parte quelli limitrofi, nell’accoglienza e nell’assistenza di famiglie palestinesi. Va, quindi, rispettato l’impegno di Tajani. L’altro giorno è stata collegata la Goracci in questa trasmissione e ha fatto la negazionista, dicendo che non è vero che sono stati bruciati bambini il 7 ottobre. La Goracci si vergogni”, aveva infatti detto Gasparri.

“Da Gasparri accuse ingiustificabili”

Suscitando le immancabili polemiche: “Un’accusa ingiustificata nei confronti di un’inviata Rai che da anni racconta con accuratezza ed equilibrio i fatti del mondo e a cui va tutta la nostra solidarietà”, ha attaccato il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, “È inaccettabile gettare discredito su una collega che ha sempre operato con riscontri oggettivi e prove documentali”. “La Rai – prosegue Bartoli – le garantisca al più presto il diritto di replica e la possibilità di illustrare le sue tesi. Ne va della dignità del servizio pubblico, del tg3 e di tutti i giornalisti impegnati sui fronti di guerra”. Solidarietà alla giornalista è stata espressa dall’Usigrai e dal Cdr del Tg3.

Carotenuto: “Gasparri ci parli piuttosto di TeleMeloni e della Vigilanza bloccata”

“Gasparri dimostra ogni giorno che passa di rappresentare plasticamente il peggio della politica italiana, e probabilmente non solo. Attaccare Goracci è un gesto miserabile e indegno. Se avesse anche solo un briciolo della sua integrità, della sua serietà e del suo coraggio, Gasparri si sarebbe ritirato dalla politica almeno vent’anni fa. Invece preferisce sputare insulti, dimostrando quanto poco sappia di rispetto, verità e responsabilità”, commenta invece il capogruppo M5S in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto.

“Gasparri dimostra ogni giorno che passa di rappresentare plasticamente il peggio della politica italiana, e probabilmente non solo. Attaccare Goracci è un gesto miserabile e indegno. Piuttosto ci dica: fino a quando durerà questa farsa indegna del blocco della vigilanza che ci impedisce di discutere pubblicamente delle questioni che interessano la Rai come il calo di ascolti terrificante che si sta registrando con TeleMeloni?”. Così il capogruppo M5S in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto.

La presidente della Vigilanza. “La riforma Rai di Meloni è da bloccare”

E sul tema della Riforma Rai e del blocco della Vigilanza è intervenuta ieri anche la presidente della commissione, Barbara Floridia. “Condivido pienamente le preoccupazioni dei costituzionalisti sulla riforma della Rai in discussione in Senato”, ha detto. “Come loro, ritengo inaccettabile qualsiasi intervento che metta il servizio pubblico nelle mani della maggioranza di turno, violando la Costituzione e il Media Freedom Act”, ha aggiunto, “L’ho detto fin dal momento in cui hanno proposto il loro testo: che senso ha prevedere una elezione dei membri del CdA a maggioranza semplice già dal terzo scrutinio, se non quello di rimettere il controllo della Rai nelle mani dei partiti? Per questo stiamo per depositare emendamenti che vanno nella direzione indicata dagli esperti, a tutela del pluralismo, dell’indipendenza e del rispetto delle regole europee”. “Così com’è la riforma della Rai di Meloni va bloccata”, aggiunge.

“Saremo assolutamente intransigenti e non tollereremo altri atti di forza come quelli già in corso in commissione di vigilanza, dove i lavori vengono bloccati da oltre un anno per un ricatto politico vergognoso di fronte al quale non abbiamo alcuna intenzione di abbassare la testa. Il momento che sta vivendo la Rai è delicatissimo: Mediaset vince per gli ascolti e La7 per l’informazione, mentre a viale Mazzini addirittura arrivano a rinviare un’opera come No Other Land per pressioni politiche da parte di qualcuno. La situazione è veramente grave”, conclude.