È scontro politico sullo sciopero generale proclamato per oggi da Cgil e sindacati di base, dopo l’assalto dell’Idf alla Global Sumud Flotilla. Per il centrodestra, infatti, lo sciopero arreca disagi alla popolazione senza apportare benefici al popolo palestinese, mentre le opposizioni difendono il sacrosanto diritto a scioperare.
“Il popolo italiano affronterà nei prossimi giorni, temo, diversi disagi per una questione che mi pare c’entri poco con la vicenda palestinese e c’entri molto con le questioni italiane”, ha detto ieri la premier Giorgia Meloni, “Del resto ce lo spiegano i sindacati perché mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì, perché il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”.
Salvini rimette in discussione il diritto di sciopero
E, se la premier stuzzica, il vice-premier Matteo Salvini rispolvera un suo cavallo di battaglia, la limitazione del diritto di sciopero e la precettazione: “Non esiste il diritto al caos con uno sciopero a sorpresa, è chiaro che è per motivi politici”, ha attaccato. E ieri sera con un’informativa al Consiglio dei ministri ha proposto una revisione della normativa e un inasprimento delle multe per chi non rispetta le regole in materia di astensioni dal lavoro. L’idea è di innalzare le sanzioni attualmente previste tra i 2.500 e i 50mila euro.
Sciopero illegittimo per la Commissione
E ieri la Commissione di garanzia sugli scioperi ha valutato illegittimo lo sciopero generale perché in violazione dell’obbligo legale di preavviso, previsto dalla legge 146/90. Il Garante ha ritenuto inconferente il richiamo dei sindacati all’art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso “nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”.
Landini: “Impugneremo la sentenza”
Immediata la replica del segretario della Cgil, Maurizio Landini: “Il nostro sciopero è pienamente legittimo perché noi l’abbiamo fatto rispettando la legge 146”. Landini ha annunciato cheimpugnerà la delibera della Commissione “e se questa dovesse comportare verso l’organizzazione sindacale delle sanzioni siamo pronti a impugnare anche quelle, non si stanno rispettando le nostre norme costituzionali”.
Per Landini, non sono stati tutelati “nostri connazionali arrestati in acque libere” da Israele. Sciopero generale confermato quindi. In ogni caso, di fronte a questa situazione, non potranno esserci sanzioni o multe per i lavoratori che aderiranno alla mobilitazione.
Conte e Schlein difendono la mobilitazione
“Non è accettabile che il governo provi a coprire o ignorare il grido di quelle centinaia di migliaia di manifestanti che in modo del tutto pacifico nel paese e nelle città hanno scioperato, manifestato per i palestinesi: smettetela di criminalizzare ogni piazza e ogni forma di dissenso”, attacca Elly Schlein, “Non potete ignorare un sentimento che è forte attraverso il Paese, quel grido nelle piazze stracolme, negli scioperi che vi saranno anche domani e noi saremo con loro”. “Domani faccio sciopero dalla Calabria, è una giornata di sciopero a cui idealmente aderiamo. Sabato sarò qui a Roma per la manifestazione nazionale”, fa sapere il leader M5s Giuseppe Conte.
Intanto Piantedosi parla di infiltrazioni nelle piazze
E sulla questione interviene anche il ministro Matteo Piantedosi, responsabile dell’ordine pubblico: “Sono spariti i temi classici delle contestazioni ai governi”, dice il ministro “Registro che i temi sui quali si proclamano oggi gli scioperi generali, dipendono dai pur serissimi e importantissimi temi del conflitto israelo-palestinese, mentre i temi classici per il momento sono stati accantonati”.
Per l’inquilino del Viminale, il tema del conflitto in Medio Oriente “meriterebbe di avere un’attenzione scevra dal seppur minimo sospetto che possa essere oggetto di forme di strumentalizzazione”. La galassia di chi protesta, avverte Piantedosi, “è molto variegata, e non c’è una organizzazione o cupola predeterminata. Ma il rischio che poi ci possano essere infiltrazioni di un certo tipo lo stiamo presidiando”. Parole non certo tranquillizzanti, soprattutto alla luce degli scontri avvenuti ieri a Torino e di quelli di Milano della settimana scorsa.