L'Editoriale

Ipocriti di guerra

Ipocriti di guerra

L’inizio della guerra ucraina, 24 febbraio 2022, e poi la rivolta di Gaza, 7 ottobre 2023, hanno fatto esplodere l’ipocrisia che soggiace all’idea stessa di Occidente così come essa oggi si manifesta. Dietro la pretesa democrazia – uguali diritti e doveri per tutti – si nasconde il nocciolo duro d’un razzismo culturale con cui l’Occidente si attribuisce una presunta superiorità sul resto del mondo: un’idea fondante che persiste dai tempi dei conquistadores nelle Americhe e dei britannici portatori della civiltà ai “selvaggi” delle colonie. La verità è che l’Occidente non contempla uguali doveri e diritti per tutti. La democrazia qui è una finzione: è l’inesistente vestito nella favola del Re nudo. Due pesi, due misure: i fatti sono così vasti e distruttivi che non possono più essere ignorati. Solo per citarne qualcuno: in Ucraina la guerra in 3 anni e mezzo ha provocato 11.000 morti civili, di cui circa 550 bambini, innescando il varo contro Mosca delle più grandi sanzioni economiche della storia. Invece a Gaza Israele ha ucciso in due anni più di 66.000 civili, al ritmo di cento al giorno, di cui 30.000 mila bambini, e non s’è vista mezza sanzione economica. Ancora: la Corte penale dell’Aja spicca un mandato di cattura per Putin e tutti applaudono. Bene. Il medesimo Tribunale spicca un mandato di cattura per Netanyahu per centinaia di documentatissimi reati di guerra, e l’Occidente che fa? il Congresso Usa impone sanzioni, ma non a Israele… ai giudici! La Casa Bianca per giunta sanziona anche la relatrice speciale dell’Onu, Francesca Albanese, colpevole di aver dato sostanza giuridica ai reati israeliani (e in Italia, da Chigi e dal Quirinale non si è levata mezza parola in sua difesa). In tale situazione l’eroica stampa italiana dimostra subito di essere, sì, un cane da guardia, ma del potere, non della democrazia. Un missile russo ferisce tre ucraini? Il titolo è: “Brutale attacco russo nel cuore della notte”. Un bombardamento israeliano sul Libano provoca una mattanza? “La notte si fa rossa nel cielo di Beirut”. L’esplosione programmata di migliaia di walkie talkie fa una strage? “Azione spettacolare di Tel Aviv”. Un lettore commentò: “Ma è normale che Repubblica vada in brodo di giuggiole a ogni ecatombe, se non è provocata dai russi? Inizio a sentirmi a disagio”.