Crisi politica in Francia, Lecornu tenta un ultima mediazione per dare vita al governo. E Macron promette che in caso di fallimento si assumerà le proprie responsabilità

Il presidente francese tenta di evitare il collasso politico affidando al premier dimissionario le trattative con le forze politiche

Crisi politica in Francia, Lecornu tenta un ultima mediazione per dare vita al governo. E Macron promette che in caso di fallimento si assumerà le proprie responsabilità

La crisi politica in Francia entra in una nuova fase di tensione. Con una mossa definita da molti come disperata, il presidente Emmanuel Macron ha affidato al premier dimissionario Sébastien Lecornu il compito di condurre entro quarantotto ore una serie di “negoziati finali” con le forze politiche per provare a dare vita a un nuovo governo francese.

“Il presidente della Repubblica – ha annunciato l’Eliseo – ha incaricato Sébastien Lecornu, primo ministro uscente responsabile degli affari correnti, di definire una piattaforma di azione e stabilità per il Paese”. Lo stesso Lecornu ha confermato in un post su X di “aver accettato l’incarico per la stabilità del Paese” e ha annunciato che informerà Macron “mercoledì sera se ciò sarà possibile o meno”.

Dal suo entourage, il capo dell’Eliseo ha fatto sapere che, in caso di fallimento, è “pronto ad assumersi la responsabilità” della crisi. Una frase che molti osservatori leggono come un implicito riferimento a possibili elezioni anticipate, qualora i negoziati non portassero a un’intesa.

Crisi politica in Francia, Macron affida a Lecornu un ultimo tentativo: “Mi assumerò le mie responsabilità”

Lecornu ha convocato per oggi e domani a Matignon tutte le forze politiche, chiedendo a chi è disposto a sostenere il campo presidenziale di concentrarsi sulla manovra finanziaria per il 2026 e sulla complessa questione della Nuova Caledonia, due nodi cruciali della politica interna francese.

Un primo spiraglio sembra arrivare da Bruno Retailleau, capo dei Républicains (LR), che ha dichiarato di non voler chiudere la porta a una partecipazione del suo partito al futuro esecutivo, a patto che si tratti di un governo di “coabitazione” con i macroniani. “Siamo pronti a governare – ha detto ai microfoni di CNews – ma solo se non verremo diluiti nel campo presidenziale”. Retailleau ha però criticato la squadra proposta da Lecornu, definendola “il riflesso di un’iperpresidenza di Emmanuel Macron”.

Ben più netto il giudizio dell’ex premier Edouard Philippe, leader del partito Horizons, che parla di una crisi senza via d’uscita. Ai microfoni di RTL, Philippe ha chiesto a Macron di “organizzare un’elezione presidenziale anticipata” dopo l’approvazione della prossima manovra finanziaria, per “uscire in modo ordinato e degno da una crisi che nuoce al Paese”. “Non possiamo continuare così per altri diciotto mesi – ha aggiunto – sarebbe troppo lungo e dannoso per la Francia”.

L’impasse politica francese, che dura ormai da mesi, sembra dunque avviarsi verso un punto di svolta. Ma il margine di manovra di Macron appare sempre più ristretto: se Lecornu non riuscirà a costruire una maggioranza di governo, il presidente potrebbe essere costretto a giocare l’ultima carta, assumendosi la piena responsabilità di una crisi istituzionale che rischia di lasciare la Francia senza una guida stabile.