Un asse solido destinato a riportare in vita il disgraziato colpo di spugna del Salva-Milano, aggirando le inchieste sull’urbanistica milanese. È quello ormai uscito allo scoperto tra Forza Italia, il sindaco di Milano Beppe Sala, Italia Viva e Azione. Nel pacchetto, oltre al favore ai costruttori non solo milanesi, anche l’appoggio di Fi a Sala e un accordo elettorale per il suo successore.
Fi ripropone il commissario ad acta
Ieri il partito di Antonio Tajani ha presentato ufficialmente in Senato la sua proposta per un commissario ad acta per gli abusi edilizi finiti sotto la lente della procura milanese. “La nostra proposta prevede la nomina di un commissario straordinario con il compito di analizzare il territorio e valutare quali interventi urbanistici possano essere sanati o meno”, ha spiegato il forzista Pierantonio Zanettin (quello del decreto che ha fissato il limite delle intercettazioni a 45 giorni), “A fronte di una verifica positiva, sarà imposta una sanzione economica pari al 10% del valore stimato dell’immobile, da applicare a chi ha acquistato o costruito, a seconda dei casi. Gli interventi sanabili riguarderanno le opere realizzate a partire dal 2018. Chi ha comprato in buona fede e ha subito un vizio avrà il diritto di rivalersi sul costruttore, qualora abbia già pagato”.
Da notare che il 2018 è proprio l’anno nel quale il Comune di Milano ha autorizzato l’edificazione di grattacieli al posto di box, con una semplice scia, in base a una determina poi finita negli atti della procura, coincidenze…
Sala: “Collaboriamo”
La risposta di Sala non si è fatta attendere: sulla vicenda dell’urbanistica a Milano “ci sono due livelli”, ha detto, “il primo è che, lo ribadisco, serve una legge nazionale; l’altro, sui cantieri in sospeso, ci stiamo lavorando”. Interrogato sulla proposta di un commissario, ha aggiunto: “Si tratta di idee che vengono espresse in maniera diversa dai singoli componenti dei partiti. Io non è che sia seccato per le dichiarazioni di Tajani, ma proprio perché voglio essere aperto a possibili collaborazioni, lo ribadisco, specifiche sul tema, è chiaro che anticipare già la soluzione vuol dire non premiare la collaborazione. Invece bisogna collaborare”.
Meglio il Salva-Milano che il commissario
Per Sala, però, al commissario sarebbe preferibile una norma nazionale, così da non dare l’impressione che il provvedimento sia solo un condono per quanti sono finiti sotto indagine a Milano. “Anche se a qualcuno, cioè l’opposizione, fa comodo dire che i problemi sono a Milano, non è così”, ha puntualizzato, “basta sentire il sindaco di Bologna o di Firenze e si vedrà che problematiche del genere, che nascono anche dall’incertezza normativa, ci sono anche altrove”. E, circa i cantieri sotto sequestro, ha aggiunto: “ci stiamo lavorando, anche con la prefettura. E mi pare che anche il tribunale abbia espresso interesse a farlo. Non posso dire quello che stiamo cercando di fare perché voglio vedere i risultati”.