La fuga dall’Italia continua, Stellantis punta sugli Usa

Stellantis guarda gli Stati Uniti, con un maxi-investimento da 13 miliardi di dollari, mentre in Italia continua il crollo della produzione.

La fuga dall’Italia continua, Stellantis punta sugli Usa

Stellantis tenta il rilancio e punta su maxi-investimenti. Una buona notizia, certo, ma non per l’Italia. Perché a fronte di una produzione ormai ridotta all’osso e di promesse al governo finora non mantenute, la società guarda agli Stati Uniti. E mentre il milione di automobili da produrre l’anno in Italia, obiettivo fissato dal ministro Adolfo Urso, è una chimera, Stellantis punta tutto su un altro mercato. L’investimento sarà di 13 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni, puntando così sul mercato statunitense aumentando gli impianti produttivi nazionali. Si tratta del più significativo investimento negli States della società in 100 anni di storia, con l’obiettivo di introdurre cinque nuovi veicoli sul mercato.

Stellantis punta sugli Usa: maxi-investimento mentre in Italia crolla la produzione

Con questo investimento verranno creati oltre 5mila posti di lavoro in Illinois, Ohio, Michigan e Indiana, mentre in Italia – come ha evidenziato il report Fim-Cisl – quasi la metà della forza lavoro è interessata da ammortizzatori sociali. Il piano di investimenti negli Usa include anche i costi di ricerca, di sviluppo e dei fornitori per l’attuazione dell’intera strategia di prodotto dell’azienda per i prossimi quattro anni, oltre a riguardare le attività produttive. Nel frattempo, però, il governo italiano si accontenta di qualche generica rassicurazione, nonostante la produzione in Italia nei primi nove mesi dell’anno sia scesa del 31,5% a quota 265mila unità, ben lontana dal milione di veicoli in cui spera Urso.

A centrare il nodo della questione sono i sindacati, a partire dal segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma: “Stellantis annuncia investimenti di 13 miliardi di dollari negli Usa, mentre di investimenti in Italia al momento non c’è traccia”. Investimenti che sarebbero invece necessari “per mettere in sicurezza tutti gli stabilimenti” esistenti. De Palma, insieme al segretario nazionale Fiom-Cgil, Samuele Lodi, chiama in causa anche il governo, che “non può continuare a restare alla finestra”. Anche Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim, chiede a Stellantis di investire pure in Italia: “Se, come l’azienda dice, è una delle tre gambe del gruppo, bisogna fare in modo che anche questa viaggi come le altre”. Perché, al momento, quella italiana sembra una gamba decisamente zoppa.