Nordio ora prende di mira la prescrizione. Mentre l’Associazione internazionale dei magistrati (IAJ) boccia la separazione delle carriere

Il guardasigilli vuole cambiare anche la prescrizione. Intanto i magistrati di 96 Paesi si schierano contro la riforma Nordio

Nordio ora prende di mira la prescrizione. Mentre l’Associazione internazionale dei magistrati (IAJ) boccia la separazione delle carriere

“ll nostro intendimento è quello di procedere a una revisione totale dell’istituto della prescrizione”. L’ha detto chiaro ieri il ministro Carlo Nordio quale sarà la prossima casella della sua azione. “Dobbiamo riprendere il percorso riformatore già avviato e – per quanto possiamo esprimerci in termini molto sintetici – riportare la forma della prescrizione alla sua originaria natura di estinzione sostanziale del reato e non quella di estinzione dell’azione penale, quindi dal campo procedurale a quello sostanziale”, ha dichiarato  durante il Question Time alla Camera.

Il sovraffollamento? “Problema strutturale”

In aula il Guardasigilli ha anche scaricato ogni responsabilità sullo stato disastroso delle carceri italiane, addossando la colpa a un “sistema penitenziario in crisi strutturale”. “È una crisi che si è sedimentata nei decenni. Del resto è stata la stessa Corte dei Conti a certificare che la mancata attuazione del vecchio piano programmatico ha determinato la cronicizzazione dei problemi del sistema carcerario perché non adeguatamente affrontati nel corso dell’ultimo ventennio”, ha dichiarato. Morale, il sovraffollamento non è colpa sua.

I magistrati di 92 Paesi contro la riforma Nordio

Intanto l’ultimo passaggio in Senato della riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati è stato fissato per martedì 28 ottobre. E contro la riforma si è espressa ieri l’Associazione internazionale dei magistrati (IAJ), che ha rivolto un appello ai senatori italiani.

“Un’analisi del quadro costituzionale e giuridico esistente – si legge nel documento – confrontato con le modifiche previste, mostra chiaramente che tali cambiamenti altererebbero negativamente l’equilibrio dei poteri tra lo Stato e la magistratura, indebolendo così la tutela del cittadino garantita da procedure e decisioni giudiziarie indipendenti e imparziali. Smantellare elementi fondamentali di un sistema che tutela lo Stato di diritto e il popolo italiano dall’abuso di potere rappresenta un passo indietro. È evidente che le riforme proposte mirano a indebolire la posizione della magistratura e ad aprire la porta a possibili influenze esterne”, recita il documento.

“L’IAJ e le sue associazioni membri in 92 Paesi nel mondo – conclude la risoluzione – sosterranno comunque i giudici e i pubblici ministeri italiani nelle loro azioni a difesa di una magistratura indipendente in Italia, cercando di convincere gli attori istituzionali, informando l’opinione pubblica e utilizzando le proprie relazioni con le Nazioni Unite e gli organismi regionali per i diritti umani per sensibilizzarli”, conclude l’IAJ.